Roma , sabato, 29. marzo, 2025 10:00 (ACI Stampa).
Da lunedì oltre mille delegati, provenienti da tutte le diocesi italiane, si ritroveranno in Vaticano per la seconda Assemblea sinodale dopo quella vissuta a San Paolo fuori le Mura nel novembre scorso.
Al centro dei lavori le Proposizioni, frutto del “discernimento ecclesiale” nel cammino comune di questi anni, che esplicitano le tre dimensioni della conversione pastorale secondo la struttura indicata dai Lineamenti e dallo Strumento di Lavoro: “il rinnovamento missionario della mentalità ecclesiale e delle prassi pastorali”; “la formazione missionaria dei battezzati alla fede e alla vita”; “la corresponsabilità nella missione e nella guida della comunità”. Le Proposizioni, dopo la votazione assembleare, saranno consegnate ai vescovi perché possano indicare gli orientamenti per le scelte da compiere innanzitutto nelle Chiese locali, ma anche negli Organi e nei Servizi della Cei, proprio per sostenere e coordinare la conversione sinodale e missionaria delle diverse realtà ecclesiali in Italia. L’Assemblea si aprirà con la Preghiera presieduta dal card. Matteo Zuppi, Presidente della Cei, e con gli interventi di Lucia Capuzzi e di Erio Castellucci, rispettivamente membro e Presidente del Comitato Nazionale del Cammino sinodale. Dopo la presentazione delle modalità di lavoro, la sessione si concluderà con la celebrazione del Vespro. La giornata di martedì 1 aprile, dopo la Messa celebrata nella Basilica di San Pietro, sarà dedicata alla discussione in assemblea e, nel pomeriggio al confronto sul testo nei gruppi di lavoro che proseguiranno anche nella mattinata di mercoledì 2 aprile. Alle 15.30 del 2 aprile, i partecipanti si ritroveranno per un momento di riflessione con alcune testimonianze e poi il Pellegrinaggio Giubilare verso la Basilica di San Pietro: qui, dopo il passaggio della Porta Santa, alle 17.30 sarà celebrata la Messa. Giovedì 3 aprile, sarà presentato, votato e consegnato ai vescovi il testo delle Proposizioni. La Celebrazione eucaristica nella Basilica di San Pietro alle 13 concluderà l’ Assemblea sinodale.
In questi mesi si è molto lavorato nelle varie diocesi e conferenze episcopali italiane. Un lavoro che - ha sottolineato il card. Zuppi, al recente Consiglio Permanente della Cei - “sta raccontando una possibilità diversa: quella di leggere e capire la realtà e di decidere insieme, nelle varie ma complementari responsabilità, ciò che è meglio per il futuro di tutti e che è chiesto a tutti”. “In queste settimane – aveva aggiunto il porporato - le diocesi si sono confrontate con lo Strumento di lavoro: le sintesi pervenute hanno mostrato l’impegno profuso e hanno offerto un riscontro utile per i prossimi passi”. “Siamo chiamati – aveva spiegato - a una responsabilità storica, che consiste nell’accogliere quanto è emerso in questi anni e nel concretizzarlo in scelte pastorali incisive” aggiungendo che “nessuno si illude che un documento possa da solo imprimere una svolta alla vita delle nostre Chiese”: “non sono gli eventi celebrativi o i testi in sé ad incidere: sono le persone con le loro motivazioni, le loro visioni e le loro scelte”.
In questa settimana si è chiusa la fase profetica del cammino sinodale nella diocesi di Acireale. Il vescovo, mons. Antonino Raspanti, sintetizzando quanto emerso, ha detto che si va “verso una Chiesa più partecipativa, dove la comunità è protagonista e responsabile insieme”. Nelle settimane scorse nella diocesi di Frascati l’incontro dei responsabili e referenti delle aggregazioni laicali convocate dal vescovo Stefano Russo per fare il punto sul cammino sinodale che ha permesso a tante persone di diversa provenienza di conoscersi, pregare insieme, sperimentare la bellezza e la ricchezza del discernimento comunitario attraverso il metodo delle “Conversazioni nello Spirito”. Tante esperienze di servizio ecclesiale e di vicinanza alle persone sono venute alla luce e sono state “messe in rete” divenendo un dono per tutta la comunità e generando processi virtuosi da esportare e condividere.
Nella diocesi di Siracusa si sono ritrovati nella Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime insieme all’arcivescovo Francesco Lomanto, per “ridire il nostro sì e rendere concrete le scelte possibili, individuate in virtù del discernimento comunitario compiuto negli ultimi mesi”.