In una lettera inviata alle vittime dell’ex gesuita Marko Rupnik la Compagnia di Gesù – a cui l’ormai ex religioso apparteneva all’epoca dei fatti contestati – esprime attraverso il delegato del Superiore Generale, padre Johan Verschueren,“fiducia che un processo di guarigione e di riconciliazione interiore sia possibile, a condizione che ci sia anche da parte nostra un percorso di verità e di riconoscimento”.

La Compagnia inoltre -negli stralci della lettera pubblicati da numerose agenzie di stampa - si dice consapevole che “alle violenze subite allora, si è aggiunta la sofferenza per la mancanza di ascolto e di giustizia per lunghi anni”  e ricorda di aver “offerto a Marko Rupnik la possibilità di farsi carico pubblicamente delle sue azioni, di pentirsi, di chiedere perdono e di cominciare un percorso di purificazione e di terapia. A seguito del suo pervicace rifiuto a sottomettersi a questa possibilità, il preposito generale ha preso la decisione di dimetterlo”.

Rupnik è accusato di aver commesso gravi abusi sessuali, psicologici e spirituali su decine di suore affidate alla sua cura spirituale per decenni.