Ancona , giovedì, 27. marzo, 2025 10:00 (ACI Stampa).
Sono stati presentati qualche giorno fa, alla presenza delle Autorità civili e militari e dei fedeli, i luoghi significativi dell’Itinerario giubilare nella città di Ancona e la “Guida alla Basilica Cattedrale di San Ciriaco. Storia, arte, fede, spiritualità”, scritta dall’Arcivescovo Monsignor Angelo Spina.
La diocesi di Ancona-Osimo racconta quei momenti. Dopo i saluti del Viceprefetto Vicario Davide Garra e del Sindaco Daniele Silvetti, don Luca Bottegoni, direttore dell’Ufficio diocesano dei Beni Culturali Ecclesiastici e Rettore della Cattedrale di San Ciriaco, ha parlato del Giubileo e ha illustrato con alcune immagini proiettate su un maxischermo il pellegrinaggio giubilare che ad Ancona è costituito da sei tappe.
Mons. Angelo Spina ha presentato la Guida e, con un video, ha spiegato tutti gli elementi del Duomo di Ancona.
Il pellegrinaggio a piedi è uno dei segni che accompagnano il Giubileo “Pellegrini di speranza”, inaugurato a Roma da Papa Francesco il 24 dicembre 2024, con l’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro, e nell’Arcidiocesi di Ancona-Osimo domenica 29 dicembre con la Santa Messa nella Cattedrale di San Ciriaco, presieduta da S. E. Mons. Angelo Spina, Arcivescovo Metropolita di Ancona-Osimo.
"Mettersi in cammino è tipico di chi va alla ricerca del senso della vita. Quando ci muoviamo, infatti, non cambiamo solamente un luogo, ma trasformiamo noi stessi. Il pellegrinaggio a piedi favorisce molto la riscoperta del valore del silenzio, della fatica, dell’essenzialità. È questo lo scopo del pellegrinaggio giubilare che è costituito da sei tappe. Ad Ancona l’Arcidiocesi propone il seguente itinerario: prima la visita alla Mensa Caritas diocesana.
Perchè questa tappa ci fa partire dalla vita dell’uomo, dalla sua concretezza. Gesù ci ha dato il comandamento dell’amore: “Il Signore Dio nostro è l’unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. E il secondo è questo: amerai il prossimo tuo come te stesso” (Mc 12,29-31). Partendo da queste parole il cristiano è chiamato alla concretezza. La fede senza le opere è spiritualismo; le opere senza fede sono filantropia. "In questa tappa vengono quindi ascoltate alcune testimonianze degli operatori della Caritas diocesana", si legge ancora sul sito della Diocesi.