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Annuario Pontificio 2025: come leggerlo, i dettagli da guardare

Non ci sono grandi momenti di transizione, in questo annuario pontificio. Perché per la prima volta il lavoro del Papa è terminato. Ma, soprattutto, non è proseguito nei primi mesi dell’anno

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Non dovrebbe ancora esserci la “svolta” rosa di Papa Francesco nell’Annuario Pontificio 2025. Né la “prefetta”, come si fa firmare, Suor Simona Brambilla, né Suor Raffaella Petrini, primo governatore donna dello Stato di Città del Vaticano sono presenti nell’annuario nella loro nuova veste.

Questo perché l’Annuario è una fotografia, puntuale e precisa, ma comunque cristallizzata in un momento, il 31 dicembre 2024.

Annunciato la scorsa settimana, l’Annuario Pontificio ancora non è disponibile in libreria. Tuttavia, per la particolarità e la complessità della pubblicazione, si possono già sapere quali sono le novità e quali le cose che ancora non ci saranno.

A partire, appunto, dalle ultime due nomine “femminili”. Suor Brambilla è stata nominata alla guida del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata lo scorso 6 gennaio, quando insieme a lei il Cardinale Miguel Angel Fernandez Artime è stato nominato, in maniera del tutto insolita, pro-prefetto. Suor Raffaella Petrini, infatti, ha preso l’incarico di “governatore” l’1 marzo 2025, quando il Cardinale Fernando Vergez Alzaga è andato in pensione, ma questo non ci può essere nell’Annuario Pontificio.

E, dunque, sarà il prossimo annuario pontificio che mostrerà se e come il pro-prefetto della Vita Consacrata va considerato alla pari o al di sotto della prefetta, e se e come è cambiata anche la Commissione Cardinalizia dello Stato di Città del Vaticano, ora di fatto non più cardinalizia perché non composta da soli porporati, e presieduta da una suora. Intanto, però, l’Annuario Pontificio 2025 dovrebbe mantenere tutta la struttura del governatorato invariata.

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Ancora non dovrebbe essere inclusa, inoltre, la Commissione per le Donazioni alla Santa Sede, istituita dal Papa l’11 febbraio 2025, che tra l’altro deve ancora delinearsi in tutte le sue potenzialità e competenze – e sarà da vedere come si affiancherà all’Obolo di San Pietro.

Il ruolo di assessore del Papa per la Vita Consacrata attribuito al vescovo Daniele Libanori, già ausiliare di Roma, non era presente tra gli incarichi dello scorso anno, per ragioni temporali. Questo annuario chiarisce che si tratta di una nomina personale, che resta fuori dai ranghi di qualunque dicastero.

Mentre sono completi i ranghi del vicariato di Roma, con il Cardinale Baldassare Reina vicario, e il vescovo Tarantelli Baccari vicegerente, mentre il Cardinale Angelo de Donatis entra finalmente nell’Annuario come Penitenziere Maggiore e non più come vicario del Papa per la diocesi di Roma.

L’arciprete coadiutore di Santa Maria Maggiore Rolandas Mackrickas è ora cardinale, e non è una novità da poco.

Curiosità Segreteria di Stato

La Segreteria di Stato già dallo scorso anno includeva il Consiglio della Seconda Sezione, denominato semplicemente “Consiglio” senza ulteriore specificazione, che – si legge – è “istituito dalla Praedicate Evangelium”.

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Prima si parlava di un Consiglio di Cardinali e Vescovi. Lo scorso anno, il Consiglio enumerava solo il Cardinale Parolin tra i suoi membri, e nessun altro. Ora, il Consiglio è al completo. I membri, nominati il 22 febbraio 2024,  sono Luis Antonio Tagle, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione nella Sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari; Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale; Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali; e padre Giulio Albanese, direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni Sociali e dell’Ufficio per la Cooperazione Missionaria tra le Chiese del Vicariato e di Roma.

Qualche nota storica. Il Consiglio della cosiddetta “seconda sezione” della Segreteria di Stato è previsto dalla Costituzione apostolica Praedicate Evangelium, promulgata nel 2022, che regola il funzionamento della Curia, ma non si trovava menzionato nella Pastor Bonus, del 1988, che per quasi tre decenni ha definito i compiti degli uffici di Curia.

In realtà, il Consiglio c’è sempre stato. Nell’Annuario 2022, quando la vecchia Costituzione era ancora in vigore, veniva descritto come “previsto dall’articolo 40 della Costituzione Apostolica Pastor Bonus”. Ora, è “istituito dalla Costituzione Apostolica Pastor Bonus”, segno che alcune cose semplicemente non sono state buttate via, ma sono rimaste.

Per dirla impropriamente, si trattava di un “residuo” della antica Congregazione per gli Affari Ecclesiastici Strardinari, che nel 1967 era divenuto Consiglio per gli Affari Pubblici della Chiesa.

La Congregazione era stata istituita ufficialmente nel 1814 da Pio VII, nata come Congregazione di emergenza nata dopo il crollo dell’Impero Francese di Napoleone Bonaparte e la restituzione di Roma al Papa. In quel periodo di confusione, era necessario infatti avere un organo  che ordinasse le richieste provenienti da ogni ambito d'amministrazione per poi portarle alla conoscenza del pontefice o di altri organi istituzionali o congregazioni. La commissione era composta di otto cardinali, un segretario e cinque consultori.

Leone XII ne cambiò il nome in Congregazione per gli Affari Ecclesiastici straordinari, e la Congregazione fu conservata da Pio X e Pio XI, il quale stabilì per la prima volta i membri di diritto e nominò il prefetto, stabilendo che questi fosse il Segretario di Stato.

Nel 1967, Paolo VI promulga la costituzione apostolica Regimini Ecclesiae Universae, e cambia il nome della Congregazione in Consiglio per gli Affari Pubblici della Chiesa. Il consiglio fu soppresso di fatto con la Pastor Bonus, e si trasformò nella “seconda sezione” della Segreteria di Stato”.

Le commissioni

La Segreteria di Stato, fino al 2022, includeva anche la Commissione per le tabelle organiche della Curia Romana; la Commissione per i Regolamenti della Curia Romana; la Commissione centrale per gli archivi della Santa Sede; la Commissione indipendente di valutazione per le assunzioni di personale presso la Sede Apostolica (CIVA).

Queste commissioni non sono scomparse, ma dallo scorso anno sono invece inserite nella sezione delle Commissioni Interdicasteriali Permanenti, insieme alle Commissioni “Per la trattazione di quanto riguarda la provvista della Chiese particolari, nonché la Costituzione e il mutamento di esse e dei loro organismi”; “Per la Chiesa in Europa Orientale”; “Per la trattazione delle questioni riguardanti i membri, presi sia singolarmente che comunitariamente, degli istituti di vita consacrata eretti nei territori di missione oppure ivi operanti”; e “Per la formazione dei candidati agli ordini sacri”.

Nomine e curiosità degli altri dicasteri.

La Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori dovrebbe essere presente nella sua nuova composizione. Il cardinale Sean O’Malley ne è ancora il presidente, coadiuvato dal vescovo ausiliare di Bogotà Alì Herrera come segretario e Teresa Morris Kettelkamp come sottosegretario. Nonostante O’Malley abbia compiuto 80 anni lo scorso giugno, non c’è ancora un nuovo presidente della commissione.

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Rispetto all’Annuario 2024, non dovrebbe risultare più vacante il posto di segretario della Segreteria per l’Economia. L’1 febbraio 2024, Papa Francesco ha nominato in quella posizione Benjamin Estevez de Cominges.

L’Amministrazione del Patrimonio per la Sede Apostolica ha ora il presidente, il salesiano Giordano Piccinotti, incluso come arcivescovo. Al momento della pubblicazione dell’Annuario 2024, la sua nomina ad arcivescovo era stata annunciata, ma non ancora compiuta.

Pure essendo Dicastero della Carità, l’Elemosiniere compare ancora nella Famiglia Pontificia, creando uno strano effetto straniante tra la parte burocratica e “ministeriale” del governo del Papa e la sua famiglia e la carità personale del Papa: l’idea è che il Papa sia anche il capo della burocrazia, e che la sua “famiglia” sia parte dei ministeri.

Come da riforma della Curia, non c’è la Camera Apostolica, è previsto solo l’ufficio del Camerlengo, che è il Cardinale Kevin J. Farrel, e il vice camerlengo, l’arcivescovo Ilson Montanari.

Padre Enzo Fortunato era stato nominato il 19 gennaio 2024 come direttore della comunicazione della Basilica di San Pietro. Nel 2024, la nomina era troppo recente, quest’anno padre Fortunato si è nel frattempo dimesso, avendo preso a novembre anche l’incarico di presidente del Comitato per la Giornata Mondiale dei Bambini.

È stato finalmente completato il Consiglio dell’Autorità di Informazione e Supervisione Finanziaria, che era rimasto a tre membri lo scorso anno dopo le dimissioni di Antonella Sciarrone Alibrandi, che si era aggregata nel 2019 e che era stata nominata giudice della Corte Costituzionale. A

Roberto Sanchez Mariano, Kevin Ingram, Giuseppe Boccuzzi, questi ultimi due nominati nel 2022, si è aggiunta nel consiglio Concetta Brescia Morra, nominata nel 2024.

Sciarrone Alibrandi era anche sottosegretario del Dicastero per la Cultura e l’Educazione. Dopo la nomina a giudice della Corte Costituzionale Italiana, che la rendeva incompatibili ad altri incarichi vaticani, è stata sostituita da monsignor Mathias Ambros, che per la prima volta dovrebbe essere nell’Annuario pontificio nel nuovo ruolo.