Città del Vaticano , venerdì, 21. marzo, 2025 17:00 (ACI Stampa).
Alle ore 9 di questa mattina, nell’Aula Paolo VI, il Predicatore della Casa Pontificia, Padre Roberto Pasolini, ha tenuto la prima Predica di Quaresima: lmparare a ricevere (la logica del Battesimo)”. Aperta a tutti i fedeli.
“Fratelli e sorelle tutti, il Signore vi dia pace. Rivolgiamo un caro saluto al Santo Padre, che non può essere ancora qui con noi speriamo possa esserlo presto e continuiamo ad assicurargli le nostre preghiere”, dice subito il Predicatore.
Tema delle meditazioni quaresimali di questo anno: “Ancoràti in Cristo. Radicati e fondati nella speranza della Vita nuova”.
"Per poter rimanere intimamente uniti a Lui, non solo a parole, ma nei fatti e nella verità, dobbiamo accogliere il dinamismo della conversione al Vangelo e lasciare che lo Spirito Santo ridefinisca i contorni e i confini della nostra umanità. Questo radicamento in Cristo, in cui avviene l’abbandono docile ai movimenti dello Spirito, è un processo dall’esito tutt’altro che scontato", dice il Predicatore.
"I lunghi anni di vita nascosta di Gesù a Nazaret, che hanno preceduto e preparato il giorno del suo battesimo, restano uno degli aspetti più affascinanti e misteriosi della sua esistenza. Secondo la tradizione, egli avrebbe svolto il mestiere di falegname accanto a Giuseppe, ma alcune ipotesi recenti suggeriscono anche un possibile coinvolgimento con ambienti religiosi del tempo, forse vicini a Giovanni Battista. Sebbene non vi siano conferme certe, emerge una domanda fondamentale: quale significato ha questo lungo periodo di silenzio in relazione alla missione di Gesù?", chiede Pasolini invitando alla riflessione.
"I Vangeli sembrano suggerire che, prima di iniziare a parlare e operare nel nome di Dio, Cristo abbia scelto di lasciarsi plasmare dalla realtà storica in cui viveva. Non ha affrettato i tempi, né ha cercato scorciatoie per manifestarsi. Questo suo modo di agire ci invita a riscoprire il valore del tempo nascosto, quel tempo in cui le radici si rafforzano e l’identità si forma nel silenzio della quotidianità", riflette Pasolini in questa prima predica di Quaresima aperta a tutti.