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Pasolini: "Il battesimo di Cristo non è solo un evento, ma illumina il cammino di ogni credente"

Alle ore 9, nell’Aula Paolo VI, il Predicatore della Casa Pontificia, Padre Roberto Pasolini, ha tenuto la prima Predica di Quaresima

Padre Pasolini in Aula Paolo VI |  | Vatican Media / ACI group Padre Pasolini in Aula Paolo VI | | Vatican Media / ACI group

Alle ore 9 di questa mattina, nell’Aula Paolo VI, il Predicatore della Casa Pontificia, Padre Roberto Pasolini, ha tenuto la prima Predica di Quaresima: lmparare a ricevere (la logica del Battesimo)”. Aperta a tutti i fedeli.

“Fratelli e sorelle tutti, il Signore vi dia pace. Rivolgiamo un caro saluto al Santo Padre, che non può essere ancora qui con noi speriamo possa esserlo presto e continuiamo ad assicurargli le nostre preghiere”, dice subito il Predicatore.

Tema delle meditazioni quaresimali di questo anno: “Ancoràti in Cristo. Radicati e fondati nella speranza della Vita nuova”.

"Per poter rimanere intimamente uniti a Lui, non solo a parole, ma nei fatti e nella verità, dobbiamo accogliere il dinamismo della conversione al Vangelo e lasciare che lo Spirito Santo ridefinisca i contorni e i confini della nostra umanità. Questo radicamento in Cristo, in cui avviene l’abbandono docile ai movimenti dello Spirito, è un processo dall’esito tutt’altro che scontato", dice il Predicatore.
"I lunghi anni di vita nascosta di Gesù a Nazaret, che hanno preceduto e preparato il giorno del suo battesimo, restano uno degli aspetti più affascinanti e misteriosi della sua esistenza. Secondo la tradizione, egli avrebbe svolto il mestiere di falegname accanto a Giuseppe, ma alcune ipotesi recenti suggeriscono anche un possibile coinvolgimento con ambienti religiosi del tempo, forse vicini a Giovanni Battista. Sebbene non vi siano conferme certe, emerge una domanda fondamentale: quale significato ha questo lungo periodo di silenzio in relazione alla missione di Gesù?", chiede Pasolini invitando alla riflessione.

"I Vangeli sembrano suggerire che, prima di iniziare a parlare e operare nel nome di Dio, Cristo abbia scelto di lasciarsi plasmare dalla realtà storica in cui viveva. Non ha affrettato i tempi, né ha cercato scorciatoie per manifestarsi. Questo suo modo di agire ci invita a riscoprire il valore del tempo nascosto, quel tempo in cui le radici si rafforzano e l’identità si forma nel silenzio della quotidianità", riflette Pasolini in questa prima predica di Quaresima aperta a tutti.

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"Venuto da Nazaret al Giordano, dove si stava svolgendo la pratica penitenziale del battesimo, il primo gesto che Gesù compie, infatti, è un’azione descritta con un verbo al passivo: «e fu battezzato». A noi sembra sconveniente e, persino, inutile che Dio si lasci anzitutto determinare da una nostra azione. Invece, Dio è proprio convinto che la cosa più bella e urgente da fare sia quella di immergersi nelle nostre acque, per ricordarci che la nostra realtà, con tutte le sue luci e le sue ombre, può diventare un luogo di salvezza. La prima immagine di Dio che il battesimo di Gesù consente di mettere a fuoco è disarmante. Anziché fare – o peggio ancora farci – qualcosa, Dio preferisce permettere che siano le nostre mani a fare qualcosa a lui. È una scelta di grande fiducia nei nostri confronti, non priva di conseguenze drammatiche che diventeranno pienamente manifeste nel momento della passione, quando Cristo si consegnerà a noi in silenzio, in una completa disponibilità a soffrire per amore, fino alla morte di croce", continua il Predicatore.

"L’intera vita di Gesù Cristo sarà segnata da questa logica di attenzione al prossimo e plasmata da uno stile in cui il volto dell’altro viene prima di qualsiasi norma o principio astratto, tanto che il prezzo da pagare, alla fine, sarà altissimo. Di fronte alla scelta di Cristo, che nel battesimo esprime la volontà di “lasciarsi fare” da noi, dando la precedenza alla nostra umanità, i cieli, letteralmente, si squarciano, come un telo incapace di restare intatto vicino a una vivida fiamma", sottolinea Pasolini.

Poi la fase successiva. Dopo il battesimo, Gesù rimane quaranta giorni nel deserto tentato da Satana: "un momento della prova per rendere la scelta del battesimo una scelta radicata e non lo slancio di un momento"

"In qualsiasi modo vogliamo intendere il testo, scopriamo che la prova nel deserto serve a Gesù per maturare quella necessaria forza interiore per poter abbracciare la propria missione senza la paura di morire", dice il Predicatore.

"In questa Quaresima dell’Anno Santo del Giubileo siamo chiamati a rimanere ancoràti in Cristo, certi di trovare in lui un riferimento saldo e sicuro per la nostra vita. Il segno concreto della nostra adesione a questa speranza è l’attraversamento della porta santa, un gesto che ci invita a entrare sempre più profondamente nel mistero della vita di Cristo. Il battesimo di Cristo non è solo un evento della sua vita, ma un segno che illumina il cammino di ogni credente, mostrando alcuni movimenti esistenziali che anche noi siamo chiamati a compiere", conclude Padre Roberto Pasolini questa prima Predica di Quaresima.

Le successive prediche di Quaresima avranno luogo venerdì 28 marzo, venerdì 4 aprile e venerdì 11 aprile.

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