Città del Vaticano , giovedì, 17. marzo, 2016 11:00 (ACI Stampa).
Quando nel 1998 il cardinale Edoardo Francisco Pironio morì a Roma, per molti era soprattutto l’inventore delle Giornate Mondiali della Gioventù. Giovanni Paolo II lo aveva voluto al Pontificio consiglio per i laici per mettere a punto questa idea. Era il 1984. Le Nazioni Unite avevano deciso di dedicare un anno ai Giovani e la Chiesa cattolica “inventò” il più grande raduno di fede che da allora ogni anno si ripete e cresce di intensità. L’omelia del funerale del cardinale Pironio la tenne Giovanni Paolo II.
Lo scorso 11 marzo nel Palazzo del Laterano a Roma si è chiusa dopo dieci anni, la fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione del cardinale argentino.
Tra i presenti Presenti monsignor Carlos Malfa, vescovo di Chascomús, segretario della Conferenza episcopale argentina, il cardinale Leonardo Sandri, argentino, l’arcivescovo Renato Boccardo e il vescovo Josef Clemens che hano lavorato con lui, monsignor Fabián Pedacchio, segretario particolare di papa Francesco e il postulatore padre Giuseppe Tamburrino. “È stata una bellissima giornata per me come conclusione di un lavoro di dieci anni- ha detto il postulatore-
Sono contento, ma bisogna continuare il lavoro. Io ho 93 anni non so se lo farò io, se posso continuo. Pironio ha vissuto la sua malattia senza fa mai capire. Io l’ho conosciuto sia da prefetto che come presidente del Pontificio Consiglio per i laici, già era malato ma non ha mai fatto sapere niente a nessuno. Una caratteristica era che che quando parlava con un persona non c’era altra preoccupazione per lui.Tu era al centro dei suoi pensieri”.
Tra presenti il segretario personale di Pironio, il vescovo Fernand Vérgez Alzaga: “Nell’ Anno della Misericordia è una carezza di Dio per i vescovi argentini aver vissuto questo momento intenso. Il cardinale fu profondamente umano e tutto di Dio. Nessuno si avvicinava al cardinale senza sentirsi profondamente amato”.