Città del Vaticano , martedì, 4. aprile, 2017 16:00 (ACI Stampa).
Nei messali più antichi appare, martedì della V settimana di Quaresima, una chiesa che non esiste più: S. Ciriaco alle terme. Il “titulus” di S. Ciriaco o di S. Quiriaco appare nei verbali dei Sinodi romani del V e VI secolo, e doveva trovarsi nella zona delle Terme di Diocleziano. Attualmente si celebra invece la stazione alla chiesa di S. Maria in Via Lata.
La chiesa attuale è del XVII secolo, ma un secolo fa, scavi sotto la chiesa hanno rivelato ambienti di un grande portico romano, in qui qualcuno ha voluto vedere l’Annona, mentre forse si tratta della antica “Porticus Vipsania”. Più tardi, il portico viene diviso in ambienti, e sui nuovi muri si trovavano pitture cristiane del VII secolo, che oggi si possono vedere al Museo di Crypta Balbi. Nel IX secolo la chiesa della Vergine in Via Lata viene menzionata come una “diaconia”, cioè un’ente di assistenza sociale, ed è solo nel IX secolo che viene costruita una vera e propria basilica, di cui oggi si vedono solo le fondazioni negli scavi sotto la chiesa del XVII secolo.
Nei sotterranei gli antichi vollero riconoscere la "custodia militaris" della quale parla l'Apostolo delle genti, dopo essere sbarcato a Pozzuoli giunse a Roma e per due anni qui rimase a ricevere i cristiani a dar loro consigli e anche a scrivere lettere.
Analoga antica tradizione vuole che qui soggiornassero pure San Pietro e gli evangelisti Luca e Giovanni.
Entrando nel tempio attraverso il vestibolo della facciata commissionata a Pietro da Cortona da papa Alessandro VII la chiesa mostra opere d'arte e le monumentali tombe dei Bonaparte. Qui vennero trasportate nell'alto medioevo le reliquie del Martire Ciriaco dalla via Ostiense.