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Ecumenismo, tre gruppi di lavoro per il dialogo tra Chiesa Cattolica e Consiglio Mondiale delle Chiese

La commissione comincia il suo nuovo mandato stabilendo tre nuovi gruppi congiunti: salvezza, riconciliazione, discriminazione basata sulla fede

Chiesa Cattolica - Consiglio Mondiale delle Chiese | Foto di gruppo della Commissione Congiunta tra Chiesa Cattolica e Consiglio Mondiale delle Chiese | christianunity.va Chiesa Cattolica - Consiglio Mondiale delle Chiese | Foto di gruppo della Commissione Congiunta tra Chiesa Cattolica e Consiglio Mondiale delle Chiese | christianunity.va

Si è ancora alle “fasi iniziali” del lavoro, perché è appena cominciato il settennato di mandato, e tuttavia i temi sono di grandissima attualità, La Commissione Congiunta tra il Consiglio Mondiale delle Chiese e la Chiesa Cattolica ha stabilito tre gruppi di lavoro per portare avanti i grandi temi ecumenici.

I tre gruppi di lavoro si concentreranno su “Comprensione della salvezza e sfida dell’indifferenza religiosa”; “Riconciliazione Collettiva: processi e strumenti in contesti globali”; e “Affrontare la violenza e la discriminazione basate sull’appartenenza religiosa”.

“La commissione – spiega il vescovo di Sault Saint Maire (Canada) Thomas Dowd, membro dell’organismo – è la piattaforma di dialogo ecumenico che include la Chiesa cattolica in attività da più tempo. È formata sempre da 20-25 membri, e si riunisce in plenaria una volta l’anno. Ma si suddivide in gruppi di lavoro, e in questo mandato ne sono stati scelti tre”.

La plenaria si è riunita lo scorso 24 febbraio, ed è stato un incontro online aperto da una preghiera per Papa Francesco e una serie di aggiornamenti sulle attività delle due circoscrizioni, tra cui le riflessioni sull'Anno giubilare della Chiesa cattolica, l'impegno del WCC nella commemorazione del 1700° anniversario del Concilio di Nicea (325) e i preparativi per la prossima Conferenza su Fede e Costituzione, prevista per ottobre 2025 nei pressi di Alessandria d'Egitto.

Entrando nel dettaglio delle commissioni, il vescovo Dowd ha affermato che “la questione della riconciliazione collettiva è venuta fuori naturalmente dalla nostra discussione ecumenica. Una delle cose in cui l’ecumenismo ha avuto grande successo è stato stabilire la pace tra le denominazioni cristiane. Possiamo essere in disaccordo, ma i giorni dell’insensata condanna tra noi è passata”.

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Il vescovo Dowd aggiunge che “naturalmente c’è ancora molto da fare, e l’ecumenismo include un processo continuo di riconciliazione tra i corpi cristiani. Ma abbiamo pensato che il bisogno della riconciliazione va oltre le relazioni ecumeniche? Come possiamo prendere queste abilita di dialogo e comprensione comune che abbiamo appreso e condividerle con il mondo per il bene di tutti?”

Per questo, conclude, “vogliamo riflettere sulle lezioni che abbiamo imparato nel nostro percorso ecumenico, e vedere come la nostra esperienza possa contribuire all’esperienza di riconciliazione tra le chiese. Potrebbe essere un contributo reale al miglioramento della civiltà umana, in particolare se possiamo apprendere la comprensione comune e allo stesso tempo lasciare andare l’amarezza e il risentimento intergenerazionale”.

Invece, per quanto riguarda il tema della discriminazione religiosa, “siamo solo alla fase iniziale della discussione sul tema”.