Roma , mercoledì, 5. marzo, 2025 13:00 (ACI Stampa).
Impossibilitata a muoversi, Maria Valtorta avrebbe visto tutto il Vangelo avvenire davanti ai suoi occhi, raccontandolo in più di 13 mila pagine fitte che sono diventate l’opera Il Poema dell’Uomo Dio, poi conosciuto come L’Evangelo come mi è stato rivelato. Il libro ha avuto uno straordinario successo internazionale, ha avuto – perlomeno così si racconta – il tacito consenso di Pio XII, ma è anche stato messo all’Indice da parte del Sant’Uffizio, finché l’indice fu abolito. Ora, il successore del Sant’Uffizio, il Dicastero per la Dottrina della Fede, dà una interpretazione definitiva: quelle di Maria Valtorta non sono visioni soprannaturali.
“A tal riguardo – si legge in una dichiarazione del Dicastero della Dottrina della Fede del 22 febbraio 2025 - si ribadisce che presunte ‘visioni’, ‘rivelazioni’ e ‘comunicazioni’ contenute negli scritti di Maria Valtorta, o comunque ad essi attribuite, non possono essere ritenute di origine soprannaturale, ma devono essere considerate semplicemente forme letterarie di cui si è servita l’Autrice per narrare, a modo suo, la vita di Gesù Cristo”.
Scrive ancora il dicastero che “nella sua lunga tradizione, la Chiesa non accetta come normativi i Vangeli apocrifi e altri testi simili, in quanto non ne riconosce l’ispirazione divina, rinviando alla lettura sicura dei Vangeli ispirati”.
I dieci volumi del Poema dell’Uomo-Dio uscirono per la prima volta nel 1960. L’Osservatore Romano lo stroncò: “Una vita di Gesù malamente romanzata”.
La Valtorta ha dichiarato di aver visto lo svolgersi del Vangelo fin dalla nascita di Maria e giorno per giorno, riempiendo 1122 quaderni riempiti di scrittura fitta e senza correzioni per un totale di 13.193 pagine. Una opera che desta anche l’attenzione di padre Virginio Rotondi, il “microfono di Dio”, che dedica ben cinque puntate della sua trasmissione quotidiana su RadioRai Ascolta, si fa sera al fenomeno Valtorta.