Ars , giovedì, 27. febbraio, 2025 14:00 (ACI Stampa).
Trascorreva fino a 17 ore in confessionale, ascoltando i penitenti che da ogni parte di Francia si riversavano nella cittadina di Ars solo per parlare con lui. Morto a 73 anni nel 1859, Giovanni Maria Vianney fu beatificato nel 1905 e canonizzato nel 1925. Per il centenario della sua canonizzazione, ad Ars si sta celebrando uno speciale Giubileo, iniziato con la festa di Ognissanti del 2024, che si intreccia e si arricchisce con il Giubileo della Chiesa universale, e che sarà ufficialmente chiuso l’1 novembre 2025.
Il santuario di Ars, che accoglie ogni anno circa 350 mila visitatori, ha sottolineato che i due Giubilei “si completano in modo ammirevole, perché avanzare nel cammino verso il cielo significa essere pellegrini di speranza”.
Ma chi era San Giovanni Maria Vianney? Di origini contadine, nato l’8 maggio 1786 a Dardilly, vicino Lione, è ancora analfabeta fino all’età di 17 anni, ma conosce a memoria molte preghiere e vive un forte senso religioso.
Si comincia ad accostare alla confessione, e poi alla comunione, in maniera clandestina, grazie ad un sacerdote che non ha giurato fedeltà alla Rivoluzione Francese. Sente la chiamata al sacerdozio, una strada non semplice proprio perché non istruito, nella quale viene aiutato da diversi sacerdoti, tra cui l’Abbé Balley, parroco d’Ecully. Così, a 29 anni, viene ordinato sacerdote il 13 agosto 1815.
Nel 1818 viene inviato ad Ars. È un villaggio di sole 230 persone, cui però Giovanni Maria Vianney si dedica anima e corpo. Fonda l’istituto “Provvidenza” per accogliere gli orfani, visita gli ammalati e i poveri, restaura la chiesa, organizza feste patronali.