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CEPROME, arriva un messaggio di Papa Francesco su Intelligenza artificiale e abusi

Il nunzio in Perù ha letto la riflessione del Papa

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É stato il nunzio apostolico in Perù monsignor Paolo Rocco Gualtieri, a leggere un messaggio firmato da Papa Francesco inviato ai partecipanti al IV Congresso latinoamericano del CEPROME sulla prevenzione degli abusi nella Chiesa e l'intelligenza artificiale.

Un richiamo alla responsabilità per tutti coloro che utilizzano l'intelligenza artificiale per “estirpare" il cancro degli abusi dalla società.

Fino al 27 febbraio a Lima, in Perù oltre 500 persone stanno partecipando al IV Congresso latinoamericano del CEPROME, organizzato assieme alla Pontificia Commissione per la protezione dei minori della Santa Sede.

La questione della intelligenza artificiale fa si che “non essendoci la nostra mano nella produzione di questi materiali si potrebbe creare la falsa illusione che non siamo noi a 'fare' qualcosa di vergognoso: aggredire una persona, rubare un'immagine, usare un concetto o un'idea di un altro, esporre qualcosa di intimo che dovrebbe rimanere nella sfera privata della persona. Ma non è vero - ha stigmatizzato il Pontefice - la macchina esegue i nostri ordini, realizza, non prende le decisioni, ma è programmata per farlo”.

Nel testo di Papa Francesco è chiaro quali sono i doveri della Chiesa: il primo è quello di dare “voce a Dio e alle vittime che lo implorano, affinché ci sia consapevolezza del male che viene fatto” e, e poi, “svelare la menzogna di nascondersi dietro la tecnologia per liberare la nostra coscienza”. Per questo motivo, Francesco ha esortato “a chiedere ai singoli, ai progettisti di queste tecnologie e alle autorità competenti di imporre limiti e norme chiare e concretamente misurabili che permettano di perseguire il loro uso dannoso o criminale”.

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La direttrice di CEPROME, María Inés Franck, ha apprezzato molto il messaggio di Papa Francesco, soprattutto perché arriva in un momento in cui la sua salute è molto fragile: "Le sue riflessioni approfondiscono la nostra comprensione di questa nuova realtà e ci illuminano la strada per continuare a lottare contro gli abusi e creare spazi ecclesiali che favoriscano la protezione di tutti, in particolare dei bambini e degli adolescenti in tutta l'America Latina”.