Città del Vaticano , sabato, 1. aprile, 2017 16:00 (ACI Stampa).
Dall’ Esquilino il pellegrinaggio stazionale arriva di nuovo alle pendici del Campidoglio a San Nicola in Carcere. Questa zona in pianura tra il Tevere il Campidoglio e il Palatino e fino all’ Aventino è stata sempre molto importante per la città di Roma. Si trovano resti di antiche abitazioni come nella zona di sant’ Omobono, di fronte agli attuali uffici dell’Anagrafe centrale di Roma.
Gli scavi hanno riportato alla luce una densa zona di abitazioni e un’area di commercio verso il porto sul Tevere, un foro boario un foro olitorio e tutto verso l’originario ponte “Sublicio”.
Una zona così densamente vissuta vedeva anche la presenza di molti luoghi di culto tra cui il tempio etrusco della “Mater Matuta”, quello di “Portunus”, oggi chiamato della fortuna virile, e molti altri più recenti.
Quando fu costruito il Teatro di Marcello molti furono distrutti e sui ruderi di alcuni di essi, forse quelli dedicati a Ianus, Spes, Iuno Sospita sorse la chiesa dedicata al Vescovo di Mira San Nicola. Tanto che parti di essi sono inglobati nelle pareti della chiesa.