Carpi , domenica, 23. febbraio, 2025 10:00 (ACI Stampa).
Il Vangelo di oggi ci porta al cuore del messaggio di Cristo e ci mette con le spalle al muro, perchè va contro la logica del mondo: “Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano” (Lc 6,27). Di fronte a queste parole, il nostro istinto si ribella: come possiamo amare chi ci fa del male? Come possiamo fare del bene a chi ci ferisce? Sono proprio queste richieste che fanno del cristianesimo la luce nel buio e il sale che dà sapore alla vita. Gesù, dunque, si fa propugnatore di una rivoluzione, ma non armata bensì la la rivoluzione dell’amore.
Quando qualcuno ci percuote sulla guancia, Lui ci chiede di offrire anche l’altra; quando qualcuno ci ruba il mantello, di non negargli neppure la tunica (Lc 6,29). Inoltre, Gesù con chiarezza dice :“Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati” (Lc 6,37). Non è un invito alla debolezza, ma un capovolgimento radicale della logica umana: il male non si vince con il male, ma con un bene più grande.
In definitiva, Gesù non ci chiede semplicemente di essere buoni, ma di essere divini nell’amore. L’amore umano, per sua natura, si ferma alla reciprocità: "Ti amo perché mi ami", "Ti faccio del bene perché me lo hai fatto". Ma Gesù ribalta tutto: ci invita a dare senza aspettarci nulla in cambio: “Se amate quelli che vi amano, che merito ne avete?” (Lc 6,32). Chiede di amare senza misura, senza condizioni, senza calcoli.
Basta guardare alla croce. Mentre lo inchiodavano Cristo non ha gridato vendetta, come oggi tanti fanno, ma ha pregato per i suoi carnefici: “Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno” (Lc 23,34). Il cristiano spezza la catena dell’odio con la forza del perdono. E’ questa l’assoluta novità del cristianesimo. Il Signore stesso ci ha mostrato questa via. Non è rimasto lontano, non ha alzato muri tra noi e Lui, ma si è fatto servo. Ha lavato i piedi ai suoi discepoli, ha accolto i peccatori, ha dato la vita per noi. E noi siamo chiamati a riflettere questa immagine di Dio nel mondo. Non possiamo vivere un cristianesimo tiepido, fatto solo di parole: il Vangelo è carità concreta, amore che si fa dono.
Guardiamo alla nostra vita: quante volte conserviamo rancore? Quante volte giudichiamo? Quante volte mettiamo condizioni al nostro amore? Ma è possibile amare come ci chiede il Signore? La risposta non sta nella nostra forza, ma nella grazia di Dio. Da soli è impossibile, ma con Dio tutto diventa possibile. Per questo la preghiera è essenziale, così come la partecipazione ai sacramenti, in particolare i sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucarestia. E’ con questi segni della Sua presenza che il Signore trasforma il nostro cuore, rendendolo capace di amare come Lui. E non dimentichiamo la promessa che Gesù fa:“Date e vi sarà dato” (Lc 6,38). Più doniamo amore, più ne riceveremo. Più perdoniamo, più saremo liberi. Più siamo misericordiosi, più saremo felici.