Parigi , giovedì, 20. febbraio, 2025 9:00 (ACI Stampa).
Non è sicuramente un caso che, tra le reliquie inserite all’interno dell’altare della cattedrale di Notre Dame a Parigi, ci siano anche quelle del Beato Vladimir Ghika. Ghika era romeno, e rappresenta in qualche modo quella connessione tra Oriente e Occidente che ha sempre caratterizzato la Chiesa di Francia. Un po’ come la rappresentano le Missions Etrangéres, con le loro attività in Asia e in tutto il mondo.
La Francia, alla fine, è anche luogo di accoglienza dei rifugiati di tutto il mondo. E così, nel 1954, Pio XII stabilì un Ordinariato per i fedeli orientali residenti in Francia che non hanno un proprio vescovo. Una scelta importante, considerando che al tempo c’era la Cortina di Ferro, e molti fedeli di rito orientale emigravano verso l’occidente, cercando una libertà religiosa che non potevano più vivere in patria.
Ma non solo. Le comunità orientali, a metà del XX secolo, vivevano un vero e proprio esodo da Iraq, Siria, Libano, Eritrea, colpite dai drammi che colpivano il Medio Oriente.
Ordinario dei cattolici orientali in Francia è, da sempre, l’arcivescovo di Parigi, che in questo momento è Laurent Ulrich. Il suo vicario per i cattolici orientali è monsignor Pascal Gollnisch, che è anche il presidente de L’Œuvre d’Orient, l’organizzazione di sostegno alle Chiese orientali che ha base in Francia.
In occasione del settantesimo anniversario, si è riunito il Consiglio Permanente dei vescovi di Francia, il clero e i fedeli cattolici orientali.