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Don Nicola Rotundo: Intelligenza Artificiale è strumento del cuore

L'intervista a Don Rotundo sulla nuova frontiera dell'Intelligenza Artificiale

La copertina del libro di Don Rotundo | La copertina del libro di Don Rotundo | Credit pd La copertina del libro di Don Rotundo | La copertina del libro di Don Rotundo | Credit pd

“Nell’era dell’intelligenza artificiale, non possiamo dimenticare che per salvare l’umano sono necessari la poesia e l’amore. Ciò che nessun algoritmo potrà mai albergare sarà, ad esempio, quel momento dell’infanzia che si ricorda con tenerezza e che, malgrado il passare degli anni, continua a succedere in ogni angolo del pianeta. Penso all’uso della forchetta per sigillare i bordi di quei panzerotti fatti in casa con le nostre mamme o nonne. E’ quel momento di apprendistato culinario, a metà strada tra il gioco e l’età adulta, in cui si assume la responsabilità del lavoro per aiutare l’altro”: papa Francesco si sofferma a riflettere sull’Intelligenza Artificiale anche nell’enciclica ‘Dilexit Nos’, in cui evidenzia il valore del cuore nella vita della persona, sottolineando come il cuore è il luogo della sincerità, dove non si può ingannare né dissimulare.

 

Don Nicola Rotundo, sacerdote nell’arcidiocesi metropolitana di Catanzaro-Squillace, con dottorato in Teologia Morale all’Accademia Alfonsiana a Roma, membro del consiglio direttivo del Centro Interuniversitario di Ricerca Bioetica (CIRB), condirettore delle collane ‘Tra storia e religioni’ e ‘Harmonic Innovation’, collaboratore all’Università della Calabria su temi etici legati all’economia e all’innovazione, spiega il motivo, per cui nell’Enciclica ‘Dilexit Nos’ parla anche di Intelligenza Artificial: “Al n. 20 dell’Enciclica, papa Francesco parla esplicitamente di Intelligenza Artificiale, perché l’impatto delle tecnologie, in un mondo sempre più connesso, ci ha proiettati nell’era digitale in cui tutti viviamo. Questa realtà, se non orientata eticamente, rischia di disumanizzare le relazioni. Il papa ne parla anche perché vuole marcare la differenza che intercorre tra ‘un dato’ archiviato in una ‘memoria meccanica’ e un ricordo, un sentimento, un atto di donazione, i quali scaturiscono solo da un cuore umano”. 

 

Perché il papa dice che per salvare l’uomo non serve l'Intelligenza Artificiale, ma poesia ed amore?

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“Fëdor Michajlovič Dostoevskij, nel suo romanzo ‘L’idiota’, pone sulle labbra dell’ateo Ippolit il famoso quesito al principe Myskin: ‘Quale bellezza salverà il mondo?’ L’Intelligenza Artificiale non possiede la bellezza intesa come il bene per il genere umano, caratteristica propria dell’umanità. Gli algoritmi sono ‘freddi’ calcoli computazionali che non consentono per esempio di trasmettere, attraverso l’empatia, l’amore e la poesia, il senso del mistero della vita come dono finalizzato al perseguimento del bene sommo, storico ed eterno, per sé e per gli altri. Per questo Papa Francesco al n. 11 dell’enciclica ‘Dilexit Nos’ sostiene: ‘Quando non viene apprezzato lo specifico del cuore, perdiamo le risposte che l’intelligenza da sola non può dare, perdiamo l’incontro con gli altri, perdiamo la poesia’. Il proprio dell’essere umano, non è l’intelligenza in sé, ma l’atteggiamento del cuore che è capace di creare relazioni vere con il prossimo usando l’intelligenza per il perseguimento del bene morale e solo di esso. Gesti semplici come quelli manifestativi di attenzione verso l’altro, arricchiscono la società e sono il riflesso dell’amore di Dio per gli uomini. Senza di essi, i rapporti diventano più ‘freddi’ e distaccati”. 

 

Come coniugare Intelligenza Artificiale e cuore?

“Se per un verso l’algoritmo è in antitesi con il cuore, poiché è il cuore che consente di mettere in comunione le persone (cfr. n. 14 ‘Dilexit Nos’), è anche vero che lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale permette di venire incontro a tante esigenze: per esempio gli assistenti vocali hanno portato una rivoluzione nella vita degli ipovedenti, che tramite il controllo vocale hanno la possibilità di accedere ai contatti dello smartphone e avviare chiamate telefoniche e così via. Questo è un solo uno dei tanti esempi che possiamo fare. Vi sono applicazioni concrete che snelliscono processi lavorativi e non solo. Ma un conto è rendere più fruibili, più agevoli tante piccole attività quotidiane di una persona, altro è fare sentire amata una persona, curata, ‘oggetto’ di attenzioni salvifiche. Posta questa differenza, rimane il fatto che l’Intelligenza Artificiale, in qualche modo, potrebbe essere usata come uno ‘strumento’ che manifesta il desiderio di uomini intelligenti che, avendo ‘a cuore’ l’umanità, vogliono permetterle di migliorare alcune relazioni interumane oltre che di vita quotidiana”.

 

In cosa consiste il ‘Sistema 0’?

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Il Premio Nobel Daniel Kahneman aveva affermato che le persone, per prendere decisioni e affrontare i problemi, utilizzano due diversi sistemi cognitivi: il ‘Sistema 1’, caratterizzato da pensiero rapido, intuitivo e automatico, e il ‘Sistema 2’, che rappresenta un pensiero più lento, analitico e riflessivo. Nell’alveo dell’human enhancement (miglioramento umano, ndr.), in cui avviene un vero e proprio potenziamento umano, recentemente è stato teorizzato il ‘Sistema 0’ da un gruppo di ricercatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano sulla rivista ‘Nature Human Behaviour’, in cui si permette l’interazione fra l’intelligenza umana e quella artificiale, quasi in una forma ibrida, al fine di aiutare il pensiero critico: una sorta di estensione cognitiva o un assistente invisibile che potenzia le capacità intellettive, che certamente non può sostituire l’estro, l’intuito e il pathos che albergano nell’essere umano”.

 

Cosa può accadere se il cuore viene ‘svalutato’?

“Al n^ 11 dell’enciclica il papa scrive: ‘Se il cuore è svalutato, si svaluta anche ciò che significa parlare dal cuore, agire con il cuore, maturare e curare il cuore’. Sono queste le parole del papa che ci permettono di comprendere come sia necessario che l’umanità sia guidata verso l’autentico sviluppo della persona umana, sotto la luce della sapienza. L’invito del Signore ad amare ‘con tutto il tuo cuore’, ci ricorda che svalutare il cuore significa perdere la pregnanza dell’umanità: solo un cuore che è dal cuore di Cristo, che è conformato al Suo Cuore, che attinge da esso il suo amore, può amare, e non gli algoritmi calcolatori”.