Roma , mercoledì, 9. marzo, 2016 17:30 (ACI Stampa).
La “più romana delle sante”. Così l’ha sempre chiamata la gente di Roma, santa Francesca Romana, la cui festa liturgica si è celebrata il 9 marzo, è copatrona della città e la sua storia è tutta raccolta nel Monastero di Tor de’ Specchi che si trova ai piedi del Campidiglio.
Quando nel 2009 Papa Benedetto XVI si recò a visitarlo, seppe spiegare quasto mirabile incontro tra carità e spiritualità che è il carisma di Francesca Romana.
“Il vostro monastero - disse il Papa alle monache- ha una sua peculiarità, che naturalmente riflette il carisma di santa Francesca Romana. Qui si vive un singolare equilibrio tra vita religiosa e vita laicale, tra vita nel mondo e fuori dal mondo. Un modello che non è nato sulla carta, ma nell’esperienza concreta di una giovane romana: scritto – si direbbe – da Dio stesso nell’esistenza straordinaria di Francesca, nella sua storia di bambina, di adolescente, di giovanissima sposa e madre, di donna matura, conquistata da Gesù Cristo, come direbbe san Paolo. Non per nulla le pareti di questi ambienti sono decorate da immagini della vita di lei, a dimostrare che il vero edificio che Dio ama costruire è la vita dei santi”.
Il 9 marzo ogni anno il monastero di clausura ispirato alla regola di San Benedetto è aperto ai fedeli, si celebra la messa, e sono presenti i monaci Olivetani di Santa Maria Nova.
E si celebra la festa anche nella Basilica al Foro gestita dai monaci olivetani e dove riposano le sue spoglie. Tra loro Don Teodoro che ricorda la figura di Francesca Romana, “ una santa amata perché era nel ‘400 come oggi possiamo considerare Madre Teresa di Calcutta. Era la santa dei poveri e dei bisognosi. Apparteneva ad una famiglia ricca e nobile, ma andava negli ospedali a curare i malati, e non solo era attenta alle infermità del corpo, ma anche alle malattie dello spirito. Univa la cura del corpo e dello spirito. Santa Francesca Romana è considerata la santa della misericordia, è sepolta qui dal 1440 da quando vennero celebrati i suoi funerali. Fondò anche una casa di religiose di vita comune che esiste a Tor de Specchi. Un luogo particolarmente venerato”.