Città del Vaticano , sabato, 1. febbraio, 2025 17:40 (ACI Stampa).
Con la preghiera dei Vespri di questo pomeriggio 1 febbraio, presieduti da Papa Francesco nella Basilica di San Pietro, hanno inizio le celebrazioni per la XXIX Giornata Mondiale della Vita Consacrata. La ricorrenza, che viene celebrata ogni anno il 2 febbraio nella Festa della Presentazione di Gesù al tempio, è "un’occasione nella quale la Chiesa si stringe con gioia e gratitudine attorno alle consacrate e ai consacrati che hanno pronunciato il loro sì donando la vita a Dio per la Chiesa e per il mondo".
La celebrazione dei Primi Vespri della Festa, che introduce nel giorno della Domenica, si apre con il lucernario. Concelebrano con il Papa Cardinali, Vescovi e Sacerdoti appartenenti a Ordini, Congregazioni e Istituti Religiosi.
“Riflettiamo su come, per mezzo dei voti di povertà, castità e obbedienza, che avete professato, anche voi potete essere portatori di luce per le donne e gli uomini del nostro tempo”, dice il Papa nell’omelia.
La luce della povertà. “Esercitando così la povertà, la persona consacrata, con un uso libero e generoso di tutte le cose, si fa per esse portatrice di benedizione: manifesta la loro bontà nell’ordine dell’amore, respinge tutto ciò che può offuscarne la bellezza – l’egoismo, la cupidigia, la dipendenza, l’uso violento e a scopi di morte – e abbraccia invece tutto ciò che la può esaltare: la sobrietà, la generosità, la condivisione, la solidarietà”, spiega Papa Francesco nell’omelia.
Poi, la luce della castità. “La sua professione, nella rinuncia all’amore coniugale e nella via della continenza, ribadisce il primato assoluto, per l’essere umano, dell’amore di Dio, accolto con cuore indiviso e sponsale. Viviamo in un mondo spesso segnato da forme distorte di affettività, in cui il principio del “ciò che piace a me” spinge a cercare nell’altro più la soddisfazione dei propri bisogni che la gioia di un incontro fecondo. Ciò genera, nelle relazioni, atteggiamenti di superficialità e precarietà, egocentrismo ed edonismo, immaturità e irresponsabilità morale, per cui si sostituiscono lo sposo e la sposa di tutta la vita con il partner del momento, i figli accolti come dono con quelli pretesi come “diritto” o eliminati come “disturbo”, dice Francesco.