Città del Vaticano , mercoledì, 29. gennaio, 2025 9:00 (ACI Stampa).
Ancora una volta, il pensiero del Papa si volge alla speranza: è necessario “lavorare con determinazione” affinché quella speranza che ci è stata donata dalla fede e dall’amore di Gesù Cristo “si traduca in pace per il mondo”. Con queste parole e pensieri inizia il Messaggio del Pontefice ai partecipanti alla VI Conferenza internazionale Per l’equilibrio nel mondo, apertasi ieri a L’Avana, a Cuba, e che si concluderà il 31 gennaio.
Il Pontefice loda “tutte le iniziative che cercano di aprire strade a tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di disagio, qualunque ne sia la causa”. Nel testo il Papa auspica l’interazione, la collaborazione “di tutti gli agenti sociali” affinché possano intraprendersi “iniziative e percorsi che restituiscano la fiducia in sé stessi e nella società” per tutti coloro che vivono in situazioni disagiate. L’attenzione di Papa Francesco va dunque verso “i poveri e gli ammalati, i giovani e gli anziani, i migranti e gli sfollati, compresi quanti sono privati della libertà”. E continua: “Nessuno sia escluso e tutti vedano rispettata la propria dignità umana”.
Cita, inoltre, la Bolla pontificia Spes non confundit. La speranza che è al centro del Giubileo da poco iniziato. Il desiderio di Papa Francesco è quello di ristabilire - grazie “a questo Anno di grazia” - “la pace e la fratellanza sociale, attraverso il perdono e la riconciliazione”.
Proprio “la speranza si rivela un valore molto appropriato” per il forum in corso nella capitale cubana, che vuole essere aperto, plurale e multidisciplinare, indagando “le ragioni che muovono il cuore dell'uomo”, dichiara Papa Francesco nel Messaggio. Bisogna “riconoscere in ogni uomo e in ogni donna l'immagine di Dio”, continua Francesco, esortando “ad essere fratelli e sorelle e a far parte della famiglia umana e della famiglia dei figli di Dio”.