Roma , mercoledì, 29. gennaio, 2025 18:00 (ACI Stampa).
Una storia d’amore che si incrocia con un Santo, questa la sintesi della parabola di vita dei coniugi Maritain. Lui, Jacques, prima ateo. Lei, Raissa, ebrea. Menti eccelse che si incontrarono alla Sorbonne di Parigi. Volevano trovare un senso alla vita, al loro “pellegrinare” sulla terra. Lo troveranno, poi, in Dio, convertendosi. “Deus ex machina” di tutto, lo scrittore francese Léon Bloy (1846-1917), sempre desideroso nei suoi scritti dell’abbraccio misericordioso di Dio. Bloy, un folle di Dio, amante della follia della Croce. Grazie alle pagine di quest’uomo i due ragazzi si convertiranno: la lettura delle sue pagine muoverà i loro animi e così si ritroveranno battezzati nella Fede cattolica. Era il 25 giugno 1905, quando decisero di salire la scala del Sacro Cuore di Parigi (Bloy abitava in una modestissima casa a Montmartre): una scala che li avrebbe portati dritti al cuore di Gesù che era già presente nel loro, senza averne però consapevolezza. “Quale avventura soprannaturale, quale benedizione questi due amici giunti il 20 giugno, e che io vedo sul punto di perdersi così amorosamente nella mia caverna! L’uomo è uno di quei giovani idealisti che non conoscono Dio, ma che si lasciano trascinare per i capelli, e magari per i piedi, su per le scale della luce. La donna è una ebrea russa, piccola. In questo essere così fragile e incantevole abita un’anima capace di inclinare le stesse querce”. La descrizione dell’incontro è dello stesso Bloy nel suo L’ invendable (Mercure de France, Paris, 1909).
Trascorrono gli anni, ben cinque da quell’incontro. E un altro incontro attendeva i due compagni di vita: l’incontro con la Dottrina di San Tommaso d’Aquino. 15 settembre 1910, Maritain annota: “Finalmente, grazie a Rissa, comincio a leggere la Summa Theologica. Come fu per lei, così anche per me è una liberazione, un’inondazione di luce. L’intelletto trova la propria patria”. Questa libertà, questa consapevolezza li porteranno a fondare quelli che saranno ricordati per sempre con il titolo “Circoli tomisti”. Il primo Padre domenicano che guidò Jacques e Raissa fu Padre Umberto Clerissac: lo avevano conosciuto nel 1908. Sarà lui a introdurli nello studio della teologia. A lui, subentrò poi Padre Reginaldo Garrigou Lagrange, brillante professore al Collegio Angelico di Roma (l’attuale Angelicum o Pontificia Università San Tommaso).
I Maritain abitavano poco lontano da Parigi, a Meudon. Era l’8 febbraio 1914 quando per la prima volta si ritrovarono diversi studiosi dell’epoca e la famiglia Maritain a parlare di filosofia-teologia. Si trattò prima di un semplice esperimento isolato per poi sfociare, nel settembre dello stesso anno, in un ciclo di incontri più regolari. Uomini illustri, filosofi, musicisti e tante altre personalità della Francia di inizio secolo arrivano a Meudon: una casa-chiesa, si potrebbe definire quella dei Maritain. Una casa alla scuola di San Tommaso d’Aquino. Due anni dopo, nel 1921, si costituirono - non solo ufficiosamente - i “Circoli tomisti” dei Maritain.