Roma , martedì, 28. gennaio, 2025 9:00 (ACI Stampa).
San Tommaso d’Aquino (del quale oggi ricorre la memoria liturgica) può essere considerato un monumento della fede cattolica. “Dottore Eucaristico”, così lo definì Papa Pio XI nella sua Lettera Enciclica Studiorum Ducem (29 giugno 1923). Santo che non smette mai di stupirci per la sua intensità e testimonianza di vita e di preghiera. Fra le tante opere da lui composte, la più conosciuta rimane comunque la Summa Theologiae, scritta negli ultimi anni di vita (1265–1274), il trattato più famoso della teologia medioevale e la sua influenza sulla filosofia e sulla teologia posteriore, soprattutto nel cattolicesimo, è incalcolabile.
Concepita come un manuale per lo studio della teologia più che come opera apologetica di polemica contro i non cattolici, nella struttura dei suoi articoli è un'esemplificazione tipica dello stile intellettuale della scolastica. Deriva da un'opera anteriore, la Summa contra Gentiles, più marcatamente apologetica.
San Tommaso, nel redigere questa magnifica opere, ha davanti due fonti soprattutto: la Bibbia e i dogmi della Chiesa cattolica. Non mancano riferimenti a filosofi Aristotele; e poi l’insuperabile Sant'Agostino d'Ippona. Sintetizzare tutto lo scibile della Summa è impresa alquanto ardua. Quello che è possibile fare, allora, è uno schema delle sue pagine intramontabili.