Città del Vaticano , domenica, 26. gennaio, 2025 12:13 (ACI Stampa).
"Proviamo a chiederci: avvertiamo l’autorità unica con cui parla Gesù di Nazaret? Riconosciamo che Lui è portatore di un annuncio di salvezza che nessun altro può darci? E io, mi sento bisognoso di questa salvezza? Sento che anch’io in qualche modo sono povero, prigioniero, cieco, oppresso? Allora, solo allora, “l’anno di grazia” sarà anche per me!" E' il breve esame di coscienza proposto dal Papa sulla base delle letture della liturgia di oggi.
Prima della preghiera dell' Angelus Papa Francesco ha ricordato come gli abitanti di Nazaret non abbiano saputo capire l'annuncio di Gesù che "pose i suoi interlocutori di fronte alla scelta sulla sua identità e missione" ma essi "non riuscirono a riconoscere in Gesù il consacrato del
Signore. Pensavano di conoscerlo troppo bene e questo, invece di facilitare l’apertura della loro mente e del loro cuore, li bloccava, come un velo che oscura la luce". Succede anche oggi che "siamo interpellati dalla presenza e dalle parole di Gesù; anche noi siamo chiamati a riconoscere in Lui il Figlio di Dio, il nostro Salvatore. Ma può capitarci, come allora ai suoi compaesani, di pensare che noi lo conosciamo già, che di Lui sappiamo già tutto, siamo cresciuti con Lui, a scuola, in parrocchia, al catechismo, in un Paese di cultura cattolica... E così anche per noi Egli è una Persona vicina, “troppo” vicina".
E conclude il Papa rivolgiamoci a Maria "perché non restiamo scandalizzati dalla sua umanità e dal suo amore per i piccoli e i poveri. Chiediamo a Maria che in questo anno giubilare possiamo riscoprire Gesù con nuovo stupore, e sentire nel cuore una gioiosa certezza: “Sì, è Lui, è il Salvatore!”".
Il Papa ha poi ha chiesto la pace per il Sud Sudan ed ha chiesto che ci si sieda ad un tavolo di negoziati ed ha chiesto solidarietà. Poi la Colombia con scontri di gruppi armati, un ricordo a coloro che sono malati di lebbra nella giornata mondiale, che non siano emarginati.