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Tanti i temi affrontati dal Consiglio Permanente della Cei

La speranza, la pace, i cattolici in politica, l'educazione cattolica: questi i temi del Comunicato finale del Consiglio conclusosi oggi

Il Presidente della Cei, il Cardinal Matteo Maria Zuppi | Il Presidente della Cei, il Cardinal Matteo Maria Zuppi | Credit Cei Il Presidente della Cei, il Cardinal Matteo Maria Zuppi | Il Presidente della Cei, il Cardinal Matteo Maria Zuppi | Credit Cei

Si è concluso il Consiglio Permanente della Cei apertosi lunedì 20 gennaio. Il documento finale che ne è uscito fuori evidenzia diverse prospettive e idee per il futuro della Chiesa italiana: e ancora una volta il tema della speranza, tema portante del Giubileo, ad essere stato al centro dei lavori. Speranza che si lega ad evangelizzazione, all’importanza dell’evangelizzazione: “i Vescovi hanno sottolineato l’importanza dell’Anno Santo, da cogliere come opportunità per un rinnovato impegno nell’evangelizzazione ma anche per dare risposte alle questioni sociali sempre più stringenti”, così si esprime il documento della Cei. E per fare ciò sono necessarie: “la forza della preghiera e la bellezza della liturgia”. 

Il Cardinal Matteo Maria Zuppi ha invitato, riguardo ciò, a “leggere i segni dei tempi e trasformarli in segni di speranza”: “L’Anno giubilare può dare slancio alle comunità nell’attenzione alle nuove generazioni, a quanti hanno “sete e non trovano o non sanno come cercare risposte”, a coloro che vivono situazioni di difficoltà ed emarginazione. Il documento rileva che “sono state condivise alcune proposte per il Giubileo 2025, a partire dagli aggiornamenti sulla partecipazione degli italiani al Giubileo degli Adolescenti e a quello dei Giovani”. Importanti rimangono per la Cei alcune iniziative promosse dalla Caritas Italiana “per contribuire al riconoscimento della dignità e della libertà di ogni persona”. 

La Cei, inoltre, ha evidenziato come il tema della speranza vada coniugato con quello della responsabilità perché “non può più essere pensata come semplice attesa”: necessario “organizzare la speranza”, questo il termine coniato dall’assemblea. Importanza si è data al ruolo dei cristiani nella vita politica: c’è una forte urgenza di “una rinnovata presenza dei cristiani nella vita politica del Paese e dell’Europa”, così recita il documento Cei. Viene ricordata, a tale proposito, la Settimana Sociale di Trieste, londando il lavoro svolto. Sulla politica il documento si concentra con diverse ideee e proposte, ricordando “che il Vangelo non è avulso dalla realtà, ma ha a che fare con la concretezza della vita. Per questo, secondo i Vescovi, è fondamentale creare e rivitalizzare i luoghi di formazione socio-politica, aiutando a promuovere il dialogo senza cedere alle polarizzazioni e alle contrapposizioni sterili”.

Soddisfazione, poi, per la raggiunta tregua in Terra Santa che ora dev’essere “necessariamente rispettata da ambo le parti”, precisa la Cei: fondamentale, in questo momento storico, è importante “impegnarci tutti a cercare le vie, possibili, del dialogo, per una pace giusta e duratura”, così Zuppi all’assemblea. Una decisa comdanna, poi, ad “ogni forma di antisemitismo che purtroppo continua a manifestarsi dentro forme subdole e ambigue”. Da ciò, scaturisce l’appello forte affinché “tacciano le armi su tutti i fronti internazionali e perché le Istituzioni assumano decisioni lungimiranti a tutela della dignità di tutti i popoli”. 

Nella stessa assemblea di questi giorni di Consiglio è stato possibile decidere il tema principale della 80ª Assemblea Generale che si terrà dal 26 al 29 maggio prossimi: “la restituzione di quanto emergerà nella Seconda Assemblea sinodale”, così precisa il Comunicato finale della Cei che precisa che “il Cammino sinodale che vede impegnate da diversi anni le Chiese in Italia, dopo aver percorso la fase narrativa e sapienziale, sta infatti giungendo al cuore della fase profetica”. 

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Un capitolo che è stato, poi, approfondito riguarda la tutela dei minori. La Cei si è dichiarata sensibile e vicina “al dolore delle vittime di ogni forma d’abuso”. I Vescovi, infatti, hanno ribadito “la loro disponibilità all’ascolto, al dialogo e alla ricerca della verità e della giustizia”. A tale proposito, l’invito da parte del Consiglio alla collaborazione con Istituzioni pubbliche: si prospetta “uno studio pilota sugli abusi commessi da chierici in Italia, segnalati e trattati dagli Ordinari diocesani nel periodo 2001-2021”. Lo studio, che avrà carattere scientifico, verrà svolto da due enti di riconosciuta indipendenza e terzietà: l’Istituto degli Innocenti di Firenze e il Centro per la vittimologia e la sicurezza-Alma MaterBologna. 

Il Consiglio Permanente, infine, ha approvato il documento “L’insegnamento della religione cattolica: opportunità di formazione e dialogo”, preparato dalla Commissione Episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università, “affidandole il compito di integrarlo con le riflessioni emerse durante i lavori”. Tale documento verrà successivamente condiviso con le Conferenze Episcopali Regionali e con altri Organismi della Cei, per portarlo all’esame dell’Assemblea Generale di maggio.