Roma , martedì, 21. gennaio, 2025 18:00 (ACI Stampa).
Oggi la comunità greco-cattolica ungherese conta circa 400 mila fedeli. Ha alle spalle una storia affascinante, che intreccia fedi e culture: ha origine nel Nord Est dell’Ungheria, dove arriva con i cristiani di rito bizantino dei Monti Carpazi, si arricchisce delle influenze culturali serbe, rutene e slovacche, accoglie molti ungheresi nel XVII e XVIII secolo, che scelgono il rito orientale per distaccarsi dal Protestantesimo.
La storia di questa comunità, piccola ma peculiare, fino al 1920, è stata delineata in un libro, Hungarian Greek Catholics. A History from the Earliest Times to 1920 and the Development of Sacred Art. Il libro è frutto di quindici anni di intense lavoro di ricerca da parte di Tamás Véghseő e Szilveszter Terdik.
Il libro non tocca il periodo comunista del Secondo dopoguerra, quando, tra l’altro e in maniera del tutto curiosa, la Chiesa Greco Cattolica ungherese non fu perseguitata. Tuttavia, il libro dà uno spaccato della storia e dell’identità ungherese, fornendo un affresco di importanza fondamentale che è stato raccontato in una ampia presentazione presso l’Ambasciata di Ungheria presso la Santa Sede lo scorso 13 dicembre, in un incontro organizzato e moderato da Krisztina Tóth, delegata speciale per la cooperazione archivistica dell’ambasciata.
L’ambasciatore Eduard Habsburg, nel suo indirizzo di saluto, ha messo in luce il momento storico, perché il libro veniva presentato dal Cardinale Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Cheise Orientali, e dall’Arcieparca di Hajdúdorog per i cattolici di rito bizantino, Fülöp Kocsis.
Quest’ultimo ha notato che il lavoro mostra “che nel piano di Dio ogni persona, ogni comunità ha un ruolo, un compito”, anche la piccola comunità dei greco cattolici ungheresi.