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Chiesa in Ungheria, la storia della Chiesa Greco Cattolica ungherese

Sono circa 400 mila i fedeli della Chiesa Greco-Cattolica in Ungheria. Una storia affascinante, raccontata in un libro pubblicato di recente

Chiesa Greco Cattolica Ungherese | La copertina del libro sulla Chiesa Greco Cattolica Ungherese recentemente presentato | X - Eduard Habsburg Chiesa Greco Cattolica Ungherese | La copertina del libro sulla Chiesa Greco Cattolica Ungherese recentemente presentato | X - Eduard Habsburg

Oggi la comunità greco-cattolica ungherese conta circa 400 mila fedeli. Ha alle spalle una storia affascinante, che intreccia fedi e culture: ha origine nel Nord Est dell’Ungheria, dove arriva con i cristiani di rito bizantino dei Monti Carpazi, si arricchisce delle influenze culturali serbe, rutene e slovacche, accoglie molti ungheresi nel XVII e XVIII secolo, che scelgono il rito orientale per distaccarsi dal Protestantesimo.

La storia di questa comunità, piccola ma peculiare, fino al 1920, è stata delineata in un libro, Hungarian Greek Catholics. A History from the Earliest Times to 1920 and the Development of Sacred Art. Il libro è frutto di quindici anni di intense lavoro di ricerca da parte di Tamás Véghseő e Szilveszter Terdik.

Il libro non tocca il periodo comunista del Secondo dopoguerra, quando, tra l’altro e in maniera del tutto curiosa, la Chiesa Greco Cattolica ungherese non fu perseguitata. Tuttavia, il libro dà uno spaccato della storia e dell’identità ungherese, fornendo un affresco di importanza fondamentale che è stato raccontato in una ampia presentazione presso l’Ambasciata di Ungheria presso la Santa Sede lo scorso 13 dicembre, in un incontro organizzato e moderato da Krisztina Tóth, delegata speciale per la cooperazione archivistica dell’ambasciata.

L’ambasciatore Eduard Habsburg, nel suo indirizzo di saluto, ha messo in luce il momento storico, perché il libro veniva presentato dal Cardinale Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Cheise Orientali, e dall’Arcieparca di Hajdúdorog per i cattolici di rito bizantino, Fülöp Kocsis.

Quest’ultimo ha notato che il lavoro mostra “che nel piano di Dio ogni persona, ogni comunità ha un ruolo, un compito”, anche la piccola comunità dei greco cattolici ungheresi.

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Il Cardinale Gugerotti ha sottolineato invece come la Chiesa Greco Cattolica ungherese abbia insistito per utilizzare l’ungherese come lingua liturgica, mostrando così chiaramente la propria identità.

Gianpaolo Rigotti, archivisita dell’Archivio Storico del Dicastero delle Chiese Orientali, ha rimarcato nel suo intervento proprio la storia della battaglia per l’adozione dell’ungherese come lingua liturgica. Una battaglia cominciata nel 1868, con il raduno di un Comitato che rappresentava 58 parrocchie di lingua ungherese, e terminata solo nel 1965, quando è stato autorizzato l’uso della lingua ungherese nella liturgia. L’eparchia di Hajdúdorog era stata stabilita nel 1912, ma ancora la lingua liturgica era il greco.

Xenia Golub, storica dell’arte, ricercatrice del Capitanato di Buda, ha parlato invece dell’arte sacra dei greco cattolici di Ungheria, della quale il libro discetta per diversi capitoli. I capitoli sull'arte ecclesiastica sono strutturati intorno a quattro temi principali: come è nata e come ha funzionato l'istituzione del pittore diocesano, la questione della qualità artistica, i modelli e i prototipi seguiti dagli artisti greco-cattolici e infine il conflitto tra tradizione e innovazione.

In un contributo, Tamás Véghseő, uno dei due autori, professore presso l’Istituto Teologico Greco-Cattolico Sant'Atanasio a Nyíregyháza, ha notato che il libro rappresenta i risultati di un lavoro cominciato nel 2009 e pubblicato nell'ambito del programma di ricerca “La ricerca dell'identità, l'auto-organizzazione e lo sviluppo ecclesiastico dei greco-cattolici ungheresi dalla comparsa dei primi testi liturgici in lingua ungherese (seconda metà del XVIII secolo) alla morte del vescovo Miklós Dudás di Hajdúdorog (1972)”.

Szilveszter Terdik capo museologo presso il Museo delle Arti Applicate di Budapest e l’altro autore del libro, ha presentato brevemente tre volumi in lingua ungherese da lui redatti che anno costituito la base del libro presentato.

 

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