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Camerino rende omaggio al cardinale Pietro Gasparri, innovatore dello Stato del Vaticano

L'intervista alla professoressa Maria d’Arienzo, presidente di ‘ADEC-Associazione dei docenti universitari della disciplina giuridica del fenomeno religioso’

Il convegno svoltosi a Camerino | Il convegno svoltosi a Camerino | Credit Stefano Testa Bappenheim Il convegno svoltosi a Camerino | Il convegno svoltosi a Camerino | Credit Stefano Testa Bappenheim

Nello scorso dicembre al Campus Universitario dell’Università di Camerino, in provincia di Macerata, si è svolto il convegno di studi sul cardinal Pietro Gasparri, ‘Attualità dell’opera del Cardinale Pietro Gasparri: il Vaticano, Parigi, l’idea del Codice’, organizzato dalla Regione Marche e dalla Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Camerino, con il patrocino del Comune di Camerino, del Comune di Ussita, dell’Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche, di ‘ADEC-Associazione dei docenti universitari della disciplina giuridica del fenomeno religioso e del Consociatio internationalis studio iuris canonici promovendo’, con interventi di mons. Francesco Massara, arcivescovo di Camerino-San Severino Marche e vescovo di Fabriano-Matelica, e di madame Florence Mangin, ambasciatrice di Francia presso la Santa Sede. 

Il programma del convegno si è articolato in tre sessioni che hanno esplorato alcuni aspetti della vita e dell’opera del card. Pietro Gasparri: dall’elaborazione del Codice di Diritto Canonico alla sua attività diplomatica tra Vaticano e Parigi. Tra i relatori alcune personalità di fama internazionale, come Monsignor  Juan Ignacio Arrieta, segretario del Dicastero per i Testi Legislativi, il prof. Patrick Valdrini, docente all’Institut Catholique di Parigi, il Cardinal Dominique Mamberti, prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, la Professoressa Maria d’Arienzo, docente all’Università ‘Federico Il’ di Napoli, il Professor Ludovic Danto, preside della facoltà di diritto canonico all’Institut Catholique de Paris, il Professor Stefano Testa Bappenheim, docente all’Università di Camerino, il Professor Vincenzo Pacillo, docente all’Università di Modena e Reggio Emilia, il Professor Orazio Condorelli, docente all’Università di Catania, la prof.ssa Daniela Tarantino, docente all’Università di Genova.

Essendo trascorsi già quasi un secolo dalla sua morte, alcune intuizioni del Segretario di Stato, cardinale Pietro Gasparri, continuano ad essere perfettamente operative, dimostrando l’acume del porporato di Ussita: la facoltà di Diritto Canonico dell’Institut Catholique de Paris, lo Stato della Città del Vaticano, al cui disegno perimetrico egli contribuì in qualità di plenipotenziario della Santa Sede per le trattative che portarono ai Patti Lateranensi, il Codice di Diritto Canonico, o più precisamente l’idea della codificazione canonica, che trovò concretezza nel ‘Codex Iuris Canonici’ promulgato il 15 settembre 1917 da papa Benedetto XV e poi, dopo il Concilio Vaticano II, in quello promulgato il 25 gennaio 1983 da apa Giovanni Paolo II, tuttora vigente ed operativo. Il convegno ha rappresentato un’occasione per approfondire il ruolo del card. Gasparri nella storia ecclesiastica e giuridica, ma anche per valorizzare il legame tra la sua figura e il territorio marchigiano, concludendosi con una riflessione sull’attualità della codificazione giuridica, affrontando sfide ancora oggi rilevanti per il diritto canonico.

A conclusione delle relazioni abbiamo chiesto alla Professoressa Maria d’Arienzo, presidente di ‘ADEC-Associazione dei docenti universitari della disciplina giuridica del fenomeno religioso’ e presidente dell’Associazione Nazionale dei Docenti di Diritto Ecclesiastico e Canonico Università Federico II di Napoli, di spiegare le ragioni di un convegno sul card. Gasparri: “Nel 2024, a 90 anni dalla sua scomparsa, la figura del cardinale Gasparri meritava di essere celebrata con un’iniziativa scientifica in grado di rimarcare l’incidenza della sua figura nell’evoluzione sia del diritto canonico, sia dei rapporti tra Italia e Santa Sede. L’organizzazione del Convegno dello scorso 5 dicembre, promossa dalla Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Camerino su impulso del prof. Stefano Testa Bappenheim, è stata sostenuta anche grazie al contributo della Regione Marche nell’ambito del programma rivolto all’approfondimento dei marchigiani illustri, tra i quali, a pieno titolo, si annovera il card. Gasparri, originario di Capovallazza di Ussita”.

Per quale motivo diede vita alla Facoltà di Diritto Canonico dell’Università Cattolica di Parigi?

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“L’Institute Catholique de Paris, fondato nel 1875, istituì nel 1878 una Scuola superiore di Teologia e l’insegnamento del diritto canonico fu affidato al futuro card. Pietro Gasparri fino al 1897, anno della sua nomina a Delegato Apostolico in America Latina. Gasparri rivestì un ruolo decisivo nella creazione, nel 1895, della Facoltà di Diritto canonico e definì gli anni del periodo parigino i più belli della sua vita”.

 

Quanto è stato importante il Codex Iuris Canonici?

“Il card. Gasparri fu uno dei principali sostenitori del progetto della prima codificazione canonica del 1917. Per Gasparri il processo di codificazione, ispirato al modello del ‘code Napoleon’, rappresentava un’operazione di modernizzazione giuridica del diritto canonico necessaria nelle dinamiche dei rapporti tra la Chiesa e la comunità politica”.  

 

Per quale motivo fu un ‘grande’ canonista?

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“Il contributo del card. Pietro Gasparri all’evoluzione del diritto canonico, oltre che per l’apporto decisivo offerto alla prima codificazione, emerge anche dalle numerose opere scientifiche, pubblicate soprattutto nel periodo parigino. Tra i suoi numerosi lavori possono annoverarsi il ‘Tractatus canonicus de Matrimonio’ (1892), il ‘De sacra ordinatione’ (1893-1894), il ‘De sanctissima Eucharistia’ (1897). Alcune delle sue lezioni tenute all’Institute Catholique de Paris  sono state, inoltre, raccolte nel libro postumo ‘Institutiones iuris publici’, edito nel 1992 dall’editore Giuffrè”.  

 

Quanto fu decisivo il suo apporto nei Patti Lateranensi?

“Gasparri fu uno dei principali protagonisti del superamento della Questione Romana e di quel graduale riavvicinamento fra Italia e Santa Sede che confluì nella stipula dei Patti lateranensi del 1929. Quale plenipotenziario della Santa Sede, ‘mise al servizio delle trattative la sua sapienza giuridica ed il suo spirito acuto e fermo’, come si legge nel Diario della Conciliazione dell’avv. Pacelli”.

 

Quanto è attuale il suo pensiero?

“Pietro Gasparri veniva ritenuto già ai suoi tempi uno dei prelati più innovatori e progressisti e l’attualità del suo pensiero traspare anche dalle sue opere. Nondimeno, nel ruolo di Segretario di Stato durante il pontificato di papa Benedetto XV negli anni della grande guerra, il card. Gasparri fu tra i maggiori protagonisti dell’azione umanitaria promossa dalla Santa Sede a favore dei prigionieri e delle popolazioni colpite dal conflitto. Tale impegno ha rappresentato la base su cui si sono innestati i più recenti sviluppi della sempre più incisiva azione diplomatica della Santa Sede al servizio della pace nella comunità internazionale e della tutela della dignità umana”.