Camerino , giovedì, 16. gennaio, 2025 18:00 (ACI Stampa).
Nello scorso dicembre al Campus Universitario dell’Università di Camerino, in provincia di Macerata, si è svolto il convegno di studi sul cardinal Pietro Gasparri, ‘Attualità dell’opera del Cardinale Pietro Gasparri: il Vaticano, Parigi, l’idea del Codice’, organizzato dalla Regione Marche e dalla Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Camerino, con il patrocino del Comune di Camerino, del Comune di Ussita, dell’Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche, di ‘ADEC-Associazione dei docenti universitari della disciplina giuridica del fenomeno religioso e del Consociatio internationalis studio iuris canonici promovendo’, con interventi di mons. Francesco Massara, arcivescovo di Camerino-San Severino Marche e vescovo di Fabriano-Matelica, e di madame Florence Mangin, ambasciatrice di Francia presso la Santa Sede.
Il programma del convegno si è articolato in tre sessioni che hanno esplorato alcuni aspetti della vita e dell’opera del card. Pietro Gasparri: dall’elaborazione del Codice di Diritto Canonico alla sua attività diplomatica tra Vaticano e Parigi. Tra i relatori alcune personalità di fama internazionale, come Monsignor Juan Ignacio Arrieta, segretario del Dicastero per i Testi Legislativi, il prof. Patrick Valdrini, docente all’Institut Catholique di Parigi, il Cardinal Dominique Mamberti, prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, la Professoressa Maria d’Arienzo, docente all’Università ‘Federico Il’ di Napoli, il Professor Ludovic Danto, preside della facoltà di diritto canonico all’Institut Catholique de Paris, il Professor Stefano Testa Bappenheim, docente all’Università di Camerino, il Professor Vincenzo Pacillo, docente all’Università di Modena e Reggio Emilia, il Professor Orazio Condorelli, docente all’Università di Catania, la prof.ssa Daniela Tarantino, docente all’Università di Genova.
Essendo trascorsi già quasi un secolo dalla sua morte, alcune intuizioni del Segretario di Stato, cardinale Pietro Gasparri, continuano ad essere perfettamente operative, dimostrando l’acume del porporato di Ussita: la facoltà di Diritto Canonico dell’Institut Catholique de Paris, lo Stato della Città del Vaticano, al cui disegno perimetrico egli contribuì in qualità di plenipotenziario della Santa Sede per le trattative che portarono ai Patti Lateranensi, il Codice di Diritto Canonico, o più precisamente l’idea della codificazione canonica, che trovò concretezza nel ‘Codex Iuris Canonici’ promulgato il 15 settembre 1917 da papa Benedetto XV e poi, dopo il Concilio Vaticano II, in quello promulgato il 25 gennaio 1983 da apa Giovanni Paolo II, tuttora vigente ed operativo. Il convegno ha rappresentato un’occasione per approfondire il ruolo del card. Gasparri nella storia ecclesiastica e giuridica, ma anche per valorizzare il legame tra la sua figura e il territorio marchigiano, concludendosi con una riflessione sull’attualità della codificazione giuridica, affrontando sfide ancora oggi rilevanti per il diritto canonico.
A conclusione delle relazioni abbiamo chiesto alla Professoressa Maria d’Arienzo, presidente di ‘ADEC-Associazione dei docenti universitari della disciplina giuridica del fenomeno religioso’ e presidente dell’Associazione Nazionale dei Docenti di Diritto Ecclesiastico e Canonico Università Federico II di Napoli, di spiegare le ragioni di un convegno sul card. Gasparri: “Nel 2024, a 90 anni dalla sua scomparsa, la figura del cardinale Gasparri meritava di essere celebrata con un’iniziativa scientifica in grado di rimarcare l’incidenza della sua figura nell’evoluzione sia del diritto canonico, sia dei rapporti tra Italia e Santa Sede. L’organizzazione del Convegno dello scorso 5 dicembre, promossa dalla Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Camerino su impulso del prof. Stefano Testa Bappenheim, è stata sostenuta anche grazie al contributo della Regione Marche nell’ambito del programma rivolto all’approfondimento dei marchigiani illustri, tra i quali, a pieno titolo, si annovera il card. Gasparri, originario di Capovallazza di Ussita”.
Per quale motivo diede vita alla Facoltà di Diritto Canonico dell’Università Cattolica di Parigi?