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La catechesi del Papa: "i più amati dal Padre". L'abuso sui minori gravissima violazione dei comandamenti di Dio

Una nuova catechesi sui bambini. Proteggere, accogliere e amare i più piccoli

Il Papa durante una udienza generale |  | Vatican Media / ACI group Il Papa durante una udienza generale | | Vatican Media / ACI group

Il Papa continua in Aula Paolo VI la sua meditazione sul tema "I più amati dal Padre", la meditazione sui bambini nel contesto del Tempo di Natale.

"Nella scorsa settimana ci siamo soffermati su quanto, nella sua opera, Gesù abbia più volte parlato dell’importanza di proteggere, accogliere e amare i più piccoli. Eppure, ancora oggi nel mondo, centinaia di milioni di minori, pur non avendo l’età minima per sottostare agli obblighi dell’età adulta, sono costretti a lavorare e molti di loro sono esposti a lavori particolarmente pericolosi. Per non parlare dei bambini e delle bambine che sono schiavi della tratta per prostituzione o pornografia, e dei matrimoni forzati", dice il Papa.

"L’abuso sui minori, di qualunque natura esso sia, è un atto spregevole e atroce. Non è semplicemente una piaga della società e un crimine; è una gravissima violazione dei comandamenti di Dio", commenta Papa Francesco.

Per il Pontefice occorre "costruire fiducia e sinergie tra coloro che si impegnano per offrire ad essi opportunità e luoghi sicuri in cui crescere sereni. Io conosco un paese nel latinoamerica che si fa un frutto speciale, per fare la raccolta di questo frutto ci vogliono mani tenere e la fanno fare ai bambini, schiavizzano i bambini".

"Un ragazzino chiamato Laon è stato rapito e non si sa dove, una delle ipotesi è il trapianto degli organi, alcuni tornano con la cicatrice, altri no. Per questo oggi vorrei ricordare questo ragazzo Loan", denuncia il Papa.

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"Nelle metropoli, dove mordono il divario sociale e il degrado morale, ci sono ragazzini impiegati nello spaccio di droga e nelle più disparate attività illecite. Ci costa riconoscere l’ingiustizia sociale che spinge due bambini, magari abitanti dello stesso rione o condominio, a imboccare strade e destini diametralmente opposti, perché uno dei due è nato in una famiglia svantaggiata. Una frattura umana e sociale inaccettabile: tra chi può sognare e chi deve soccombere. Ma Gesù ci vuole tutti liberi e felici; e se ama ogni uomo e ogni donna come suo figlio e figlia, ama i più piccoli con tutta la tenerezza del suo cuore", commenta Papa Francesco.

Poi, i consigli di Papa Francesco. "E allora ci chiediamo: io cosa posso fare? Prima di tutto dovremmo riconoscere che, se vogliamo sradicare il lavoro minorile, non possiamo esserne complici. E quando lo siamo? Ad esempio quando acquistiamo prodotti che impiegano il lavoro dei bambini. Come posso mangiare e vestirmi sapendo che dietro quel cibo o quegli abiti ci sono bambini sfruttati, che lavorano invece di andare a scuola? La consapevolezza su quello che acquistiamo è un primo atto per non essere complici. Qualcuno dirà che, come singoli, non possiamo fare molto. È vero, ma ciascuno può essere una goccia che, insieme a tante altre gocce, può diventare un mare. Occorre però richiamare anche le istituzioni, comprese quelle ecclesiali, e le imprese alla loro responsabilità: possono fare la differenza spostando i loro investimenti verso compagnie che non usano e non permettono il lavoro minorile. Molti Stati e Organizzazioni Internazionali hanno già emanato leggi e direttive contro il lavoro minorile, ma si può fare di più. Esorto anche i giornalisti a fare la loro parte: possono contribuire a far conoscere il problema e aiutare a trovare soluzioni. Non abbiate paura, denunciate", conclude il Pontefice.

Il Papa conclude questa catechesi con una bellissima poesia di Madre Teresa di Calcutta.
«Chiedo un luogo sicuro
dove posso giocare.
Chiedo un sorriso
di chi sa amare.
Chiedo il diritto di essere un bambino,
di essere speranza
di un mondo migliore.
Chiedo di poter crescere
come persona.
Posso contare su di te?» (S. Teresa di Calcutta)