Città del Vaticano , domenica, 12. gennaio, 2025 15:10 (ACI Stampa).
Ancora una volta, una nuova biografia del Papa in libreria. Questa volta, si tratta di un’autobiografia: martedì l’uscita in più di cento Paesi contemporaneamente del libro dal titolo “Spera”, a cura di Carlo Musso ed edito da Mondadori (pagine 400, euro 22,00). E’ la prima autobiografia scritta da un Papa. Un’autobiografia completa, la cui stesura ha impegnato gli ultimi sei anni, che procede dai primi del Novecento, con le radici italiane e l’avventurosa emigrazione in America Latina dei suoi avi, per svilupparsi attraverso l’infanzia, gli entusiasmi e i turbamenti della giovinezza, la scelta vocazionale, la maturità, fino a coprire l’intero pontificato e il tempo presente.
Oggi, quattro quotidiani italiani (La Stampa, Avvenire, Il Messaggero e Il Giorno) hanno proposto diversi stralci di questo volume. Molti episodi sono già noti al pubblico, visto la pubblicazione dei testi precedenti sulla vita del Pontefice. Un tema assai caro a Papa Francesco è quello dell’ironia: “Saper ridere, lievito che fa crescere la gioia”, così racconta il Pontefice nelle pagine del volume. E un carattere gioioso aiuta anche i Pontefici: come per San Giovanni XXIII, “il cui carattere scherzoso era ben noto, durante un discorso disse più o meno: «Mi capita spesso la notte di iniziare a pensare a una serie di gravi problemi. Allora prendo la decisione coraggiosa e risoluta di andare al mattino a parlare col papa. Poi mi sveglio tutto sudato e mi ricordo che il papa sono io». Come lo capisco…”, annota Papa Francesco.
E poi ricorda anche un altro Pontefice, San Giovanni Paolo II che non “era da meno. Nelle sedute preparatorie di un conclave, quando era ancora il cardinal Wojtyła”: un cardinale più anziano e piuttosto rigido gli si avvicinò con l’intento di rimproverarlo per le sue attività sportive, allora il cardinale polacco rispose: “Ma lei lo sa che in Polonia sono attività comuni per almeno il 50 per cento dei cardinali?”. E Papa Francesco chiosa: “In Polonia all’epoca c’erano solamente due cardinali”. In sintesi: “L’ironia è medicina, non solo per sollevare e illuminare gli altri, ma anche verso se stessi, perché l’autoironia è strumento potente per vincere la tentazione del narcisismo”, così ammonisce Papa Francesco.