Città del Vaticano , sabato, 11. gennaio, 2025 11:00 (ACI Stampa).
Primo atto ufficiale di suor Simona Brambilla in veste di Prefetto del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. Si firma "prefetta" seguendo un po' la moda linguistica contemporanea, ma intanto la sua decisione è quella di inviare due Delegati Pontifici " in accordo con il Santo Padre Francesco" per l'Istituto religioso clericale Instituto del Verbo Encarnado e per le Servidoras del Senor y de la Virgen de Matarà. Si tratta di istituti di diritto diocesano, fondati in Diocesi di San Rafael (Argentina) e con sede principale in Diocesi di Velletri-Segni (Italia).
A tal proposito, un decreto dell'8 dicembre del 2024 (non ufficialmente pubblico) riporta la relazione della Visitatrice Clara Echarte, che ha rivelato “il grande slancio missionario dell'Istituto e l'encomiabile impegno personale di molti dei suoi membri”, prosegue il decreto che ora lo limita. Ma è emersa anche “una grave carenza per quanto riguarda il discernimento vocazionale, la formazione dei candidati e dei religiosi, la grande inesperienza e il numero troppo esiguo di formatori, lo stile di vita, il servizio di governo, affidato a religiosi inesperti, talvolta non ancora definitivamente incorporati, e l'apostolato”
Inoltre, prosegue il testo firmato da Brao de Aviz e Brambilla, “nonostante i ripetuti e gravi provvedimenti presi dalla Sede Apostolica - amministrativi e penali - che nel corso degli anni hanno riconosciuto il fondatore, padre Carlos Buela, come colpevole dei crimini di cui era accusato... il fondatore continua a essere presentato come un sacerdote ingiustamente perseguitato dalla Santa Sede, e le vittime sono considerate false e insincere. I due Istituti [maschile e femminile] organizzano pellegrinaggi alla sua tomba e i suoi scritti sono stati ripubblicati e diffusi”.
Per tutti questi motivi, il dicastero, “con l'intenzione di aiutare l'Istituto a operare un effettivo cambiamento”, nomina suor Echarte delegata pontificia “con tutti i poteri di governo” e “con piena facoltà” di abrogare le sue costituzioni “se lo riterrà opportuno e necessario”.
Infine, il dicastero proibisce al ramo femminile dell'IVE “di accettare nuove candidate e di ammettere al noviziato per un periodo di tre anni”.