Città del Vaticano , mercoledì, 8. gennaio, 2025 9:12 (ACI Stampa).
Siamo ancora nel Tempo di Natale e l’udienza di oggi in sala Nervi (l’aula Paolo VI) continua il clima di festa di questi giorni. La meditazione di Papa Francesco, infatti, è sui bambini. La Lettura, il Vangelo di Luca, al capitolo 18. Parla dei bambini, Papa Francesco, concentrandosi “sulla piaga del lavoro minorile”. Anche se con voce rauca, fioca, le denuncie del Pontefice risuonano nell'aula Paolo VI gremita di fedeli.
Denuncia il mondo troppo distratto: “Infatti, oggi sappiamo volgere lo sguardo verso Marte o verso mondi virtuali, ma facciamo fatica a guardare negli occhi un bambino che è stato lasciato ai margini e che viene sfruttato e abusato. Il secolo che genera intelligenza artificiale e progetta esistenze multiplanetarie non ha fatto ancora i conti con la piaga dell’infanzia umiliata, sfruttata, ferita a morte”. La Catechesi del Pontefice continua poi concentrandosi sulla Sacra Scrittura: “È curioso notare come la parola che ricorre maggiormente nell’Antico Testamento, dopo il nome divino Jahweh (più di seimilaottocento volte), sia il vocabolo ben, “figlio”: quasi cinquemila volte”, sottolinea il Pontefice.
Nelle pagine della Bibbia, sono molti gli esempi in cui i bambini sono al centro: cita i salmi (il 127) e le Lamentazioni in cui leggiamo: “La lingua del lattante si è attaccata al palato per la sete; i bambini chiedevano il pane e non c’era chi lo spezzasse loro"; e il profeta Naum, ricordando quanto era accaduto nelle antiche città di Tebe e di Ninive, scrive: «I bambini furono sfracellati ai crocicchi di tutte le strade”. Lo sguardo, poi, si volge ai bambini che “oggi, stanno morendo di fame e di stenti, o dilaniati dalle bombe”. Ricorda l’episodio evangelico della violenza di Erode: “Un dramma cupo che si ripete in altre forme nella storia. Ed ecco, per Gesù e i suoi genitori, l’incubo di diventare profughi in un paese straniero, come succede anche oggi a tante persone”, così Papa Francesco citando il Vangelo di Matteo, al capitolo 2.