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Papa Francesco: "La stella sta in cielo perché la sua luce sia visibile a tutti"

Per il Papa la stella "è luminosa, è visibile a tutti, e indica un cammino"

Papa Francesco, Epifania del Signore |  | Daniel Ibanez / ACI Group Papa Francesco, Epifania del Signore | | Daniel Ibanez / ACI Group

"I Magi testimoniano di essersi messi in cammino, dando una svolta alla loro vita, perché nel cielo hanno visto una luce nuova. Possiamo allora fermarci a riflettere su questa immagine, mentre celebriamo l’Epifania del Signore nel Giubileo della speranza". Inizia così l'omelia di Papa Francesco nella Solennità dell’Epifania del Signore durante questo anno giubilare che stiamo vivendo.

Francesco presiede la Santa Messa nella Basilica di San Pietro. Importante questa celebrazione anche per l'annuncio del calendario liturgico, proclamazione della Pasqua, che quest'anno cade di Domenica 20 aprile 2025. Poi annunciate, dopo il Vangelo, le date dell'Ascensione, il 29 maggio, la Pentecoste l'8 giugno, il 30 novembre la prima Domenica di Avvento.

Come è la stella dei Magi? Per il Papa è: "è luminosa, è visibile a tutti, e indica un cammino".

La stella è luminosa. "Molti sovrani, al tempo di Gesù, si facevano chiamare “stelle”, perché si sentivano importanti, potenti e famosi. Non è stata però la loro luce – quella di nessuno di loro - a svelare ai Magi il miracolo del Natale. Il loro splendore, artificiale e freddo, frutto di calcoli e di giochi di potere, non è stato in grado di rispondere al bisogno di novità e di speranza di queste persone in ricerca. Lo ha fatto invece un altro tipo di luce, simboleggiata dalla stella, che illumina e scalda bruciando e lasciandosi consumare. La stella ci parla della sola luce che può indicare a tutti la via della salvezza e della felicità: quella dell’amore, l'unica luce che ci farà felici. Prima di tutto l’amore di Dio, che facendosi uomo si è donato a noi sacrificando la sua vita. Poi, di riflesso, quello con cui anche noi siamo chiamati a spenderci gli uni per gli altri, divenendo, col suo aiuto, segno reciproco di speranza, anche nelle notti oscure della vita", spiega il Papa nella sua omelia.

"Mentre perciò guardiamo i Magi che, con gli occhi rivolti al cielo, cercano la stella, chiediamo al Signore di essere, gli uni per gli altri, luci che portano all’incontro con Lui", suggerisce il Papa.

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La seconda caratteristica, "essa è visibile a tutti". "I Magi non seguono le indicazioni di un codice segreto, ma un astro che vedono splendere nel firmamento. Loro lo notano; altri, come Erode e gli scribi, non si accorgono nemmeno della sua presenza. La stella però resta sempre là, accessibile a chiunque alzi lo sguardo al cielo, in cerca di un segno di speranza. Dio non si rivela a circoli esclusivi o a pochi privilegiati, ma offre la sua compagnia e la sua guida a chiunque lo cerchi con cuore sincero. La stella, che in cielo offre a tutti la sua luce, ci ricorda che Dio, facendosi uomo, viene nel mondo per incontrare ogni uomo e donna della terra, a qualsiasi etnia, lingua e popolo appartenga. Per questo la stella sta in cielo: non per restare lontana e irraggiungibile, ma al contrario perché la sua luce sia visibile a tutti, perché raggiunga ogni casa e superi ogni barriera, portando speranza fino agli angoli più remoti e dimenticati del pianeta.", continua il Pontefice.

L'ultima caratteristica della stella: "indicare un cammino". "Ci renda così il Signore luci che indicano Lui, come Maria, generosi nel donarci, aperti nell’accoglierci e umili nel camminare insieme, perché possiamo incontrarlo, riconoscerlo e adorarlo, e ripartire da Lui rinnovati portando nel mondo la luce del suo amore.", conclude Papa Francesco con un augurio.