Città del Vaticano , venerdì, 3. gennaio, 2025 11:30 (ACI Stampa).
“La parola pellegrini fa pensare al camminare, perciò vorrei augurarvi di essere sempre persone in cammino. Sempre con il desiderio di andare avanti”. Lo ha detto il Papa incontrando stamane in Vaticano i Membri dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
“Il pellegrino – ha precisato - è uno che non solo cammina, ma ha una meta, e una meta particolare: la meta del pellegrino è un luogo santo, che lo attira, che motiva il viaggio, che sostiene nella fatica. Nel caso del Giubileo la meta è una porta. La Porta Santa. Naturalmente si tratta di un simbolo: la Porta Santa rappresenta Gesù Cristo, il suo Mistero di salvezza, che ci permette di entrare nella vita nuova, libera dalla schiavitù del peccato, libera per amare e servire Dio e il prossimo”.
L’augurio del Papa è quello di diventare “pellegrini, cioè desiderosi di incontrare Gesù, di conoscerlo, di ascoltare la sua Parola che dà senso alla vita, la riempie di una gioia nuova, diversa, una gioia che non rimane fuori, in superficie, ma che riempie il cuore e lo riscalda, una gioia che è pace, bontà, tenerezza. La gioia di Gesù è così. Solo Gesù può dare questa gioia. Lo dimostra la testimonianza di tanti santi e sante di ogni tempo, anche del nostro tempo”.
I santi – ha concluso – sono “pellegrini di speranza: ragazzi e giovani che hanno incontrato il Signore Gesù e hanno camminato con Lui, e Lui è la speranza per ogni uomo, per ogni donna e anche per il mondo. Seguiamo questa strada, e diventeremo anche noi dei piccoli segni di speranza per chi ci incontra”.