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Aperta la Porta Santa di Santa Maria Maggiore, affidiamo alla madre dio Dio le nostre vite, il nostro tempo

Il cardinale Rolandas Makrickas Arciprete Coadiutore della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, ha guidato il rito e celebrato la Messa

Il cardinale Rolandas Makrickas apre la Porta Santa di Santa Maria Maggiore |  | Vatican Media
Il cardinale Rolandas Makrickas apre la Porta Santa di Santa Maria Maggiore | Vatican Media
L'apertura della Porta santa di Santa Maria Maggiore |  | Vatican Media
L'apertura della Porta santa di Santa Maria Maggiore | Vatican Media

Nella Solennità di Maria Madre di Dio si apre la quarta porta santa di questo giubileo del 2025. Non è il Papa a farlo ma il cardinale Rolandas Makrickas Arciprete Coadiutore della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore.

Un rito semplice e solenne che è iniziato alle 17.00.

La basilica Liberiana è la chiesa d'Occidente mariana più antica e la Porta Santa si trova sul lato sinistro della facciata antica.

Subito dopo il cardinale ha celebrato la Santa messa e nella omelia ha ricordato che nel momento della apertura della Porta Santa ha suonato la campana antica detta della sperduta. Il suono di questa campana trasforma in suono la immagine di Maria che guida il cammino nel buio nella notte.

"Il tempo è una grande creatura di Dio. - ha detto il cardinale- L’uomo spesso e in diversi modi ha voluto aumentare o perfezionare il tempo con le nuove tecnologie, ma ogni suo tentativo si risolve sempre nella sua perdita o in quella che potremmo definire la “stanchezza del tempo”.

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Basti pensare ai computer o ai telefonini: progettati per salvare e arricchire il tempo, ne diventano spesso i suoi peggiori nemici.  

Non ci si può, invece, sentire mai sperduti, persi o stanchi del tempo vissuto con Dio.

La Vergine Madre sta al cuore di questo tempo: a Dio è piaciuto far cambiare la storia e il nostro tempo attraverso di Lei, la Donna Immacolata del popolo eletto".

E poi la pienezza della fede. "Dove la Madonna è di casa il diavolo non entra. Dove c’è la Madre il turbamento non prevale, la paura non vince".

E poi c'è la culla : "Ogni pellegrino che varcherà la soglia della Porta Santa di questo primo santuario Mariano d’Occidente durante l’Anno Giubilare, si disporrà alla preghiera di fronte all’Icona della Madre di Dio, Salus Populi Romani, e di fronte alla Sacra Culla di Gesù e non potrà uscire di qui senza avvertire una sensazione particolare.

Sensazione e certezza che la Madre celeste è con lui. Ognuno ripartirà da qui con la sicurezza di essere accompagnato dalla grazia, dalla protezione, dalla cura e dalla tenerezza materna di Maria".

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Il cardinale parla della effigie sacra della Salus è portata dagli angeli, "Maria, Madre di Dio e nostra Madre, come è stata decisiva nella pienezza del tempo, così è determinante per la vita di ogni cristiano. Perché nessuno meglio della Madre conosce i tempi e le urgenze dei figli". 

E i primi pellegrini alla culla di Gesù furono i pastori. "Partendo dai campi in direzione dell’umile stalla di Betlemme, i pastori, in quella santa notte, racchiudono l’essenza del cristianesimo: mettersi in cammino per incontrare il Signore, seguire la Sua stella" ha detto Makrickas.

Infine il riferimento al Giubileo : "Tutti, senza distinzione, siamo chiamati a questa identica speranza. Tutti possiamo camminare in questa strada di speranza gioiosa. Tutti! E Maria è accanto a tutti, nessuno escluso. Come una mamma, Lei ama tutti i figli e se ne prende sempre cura". E per questo  "Affidiamo oggi, all’inizio dell’Anno Giubilare – ancora una volta - alla Madre di Dio le nostre vite, il nostro tempo, perché ci conduca a Gesù: la pienezza del tempo, di ogni tempo, del tempo di ognuno di noi". 

Assente l'arciprete della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore il  Cardinale Stanisław Ryłko per problemi di salute.