Un libro sospeso, come il caffè a Napoli. Un libro regalato senza sapere a chi, ma che si sa andrà a qualcuno in carcere. In quel mondo a sua volta sospeso, dove la vita è bloccata e stenta ad andare avanti.

Il mondo dalle porte chiuse, della giustizia che sempre giusta sul quale Papa Francesco ha riacceso le luci della ribalta mondiale aprendo ieri la porta santa a Rebibbia, è un non-luogo in cui però si può accedere. 

E lo può fare anche con un libro. Anzi, i libri, la lettura, la scuola, il tornare a leggere, scrivere, imparare possono davvero fare la differenza. Ecco perché acquista particolare rilievo l'iniziativa delle Edizioni Messaggero di Padova per gli istituti penitenziari di Veneto, Lombardia, Valle D'Aosta, Piemonte, Sardegna.

Si tratta appunto del Libro sospeso, che si può acquistare online nel sito delle Edizioni stesse, che poi provvederanno a farlo recapitare ai detenuti grazie all'azione di alcune organizzazioni che si occupano di assistere e supportare le persone che si trovano in carcere. Un dono, certo, ma anche un gesto che vuole superare, in qualche modo, le distanze siderali che separano i reclusi dal resto del mondo. Un libro può salvare persino la vita, lo hanno detto e testimoniato in molti, ma si tratta di una possibilità sempre spalancata davanti a noi, nella quotidianità. L'augurio per l'anno che sta arrivando è proprio questo: anche attraverso le pagine dei libri, dei libri migliori, ritrovare la strada giusta, e ritrovare noi stessi. Perché è anche da queste pagine che Dio può parlarci.