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Papa Francesco, benedire e non maledire, dire bene del collega di ufficio e con umiltà "accusare se stessi"

La riflessione del Papa per gli auguri alla Curia Romana parte da un appello per Gaza

Papa Francesco fa gli auguri alla Curia |  | Vatican Media
Papa Francesco fa gli auguri alla Curia | Vatican Media
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Papa Francesco fa gli auguri alla Curia | Vatican Media

Inizia con il pensiero a Gaza il saluto per gli auguri di Natale alla Curia Romana di Papa Francesco.

"Ieri non hanno fatto entrare il Patriarca dice Francesco e vengono bombardati i bambini, questa non è guerra è crudeltà", dice a braccio all'inizio del discorso. 

E proprio da un monaco di Gaza il Papa prende spunto per la riflessione, Doreteo di Gaza un monaco del VI secolo che parla del benedire e non maledire.

E su questo il Papa si sofferma parlando di umiltà e di "accusare se stessi" , del parlare bene negli uffici dove si lavora insieme, dei minutanti che lavorano silenziosi a scrivere benedizioni "che io firmo". Accusare se stessi - dice il  Papa - è un mezzo indispensabili atteggiamento per dire no all'individualismo e si allo spirito comunitario,  si deve essere custodi dell'altro e  "ci aiuta per abbassarsi andare al sacramento della riconciliazione".

Per il Papa l'umiltà diventa quasi una virtù teologale. Torna sul chiacchiericcio e usa la espressione del gergo romano " le chiacchiere stanno a zero " anche se ne da una sua lettura.

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Poi parla di Misericordia, quell'amore di Dio che ci benedice e quindi per questo noi dobbiamo benedire.

Se non si vuole diventare canali asciutti, dice ai Curiali, si deve fare pastorale, e pensando a Maria la vede come condiscendente, che cioè lascia agire Dio.

Conclude con una immagine della Chiesa che ci rende popolo eletto e cattolicamente sacramentale per far arrivare il dono della misericordia di Dio a tutti. Per questi si deve essere artigiani della benedizione.

Nel suo saluto il Decano del Collegio Cardinalizio Giovannni Battista Re ha ricordato le situazioni di guerra e come il Papa abbia invito alla ragionevolezza e alla onesta trattativa ad impegnarsi per trovare soluzioni possibili.

Ha ricordato l'impegno per i bisognosi  e l'incoraggiamento alla solidarietà umana e al sostegno concreto, il Sinodo che deve portare una maggior coscienza del compito apostolico dei laici, e poi i viaggi e, ha auspicato che "l'anno giubilare segni un risveglio religioso per affrontare le sfide del presente".

Al termine della tradizionale udienza alla Curia romana per gli auguri di Natale, Papa Francesco ha regalato ai presenti due libri pubblicati quest’anno dalla Libreria Editrice Vaticana.

La grazia è un incontro. Se Dio ama gratis, perché i comandamenti? è un’arguta riflessione sull’importanza della grazia, dono di Dio, e sulla libertà di ogni cristiano. L’autore Adrien Candiard, domenicano a Il Cairo, in Egitto, è priore del convento locale del suo ordine e membro dell’Institut dominicain d’études orientales (Ideo).

La gloria dei buoni a nulla. Guida spirituale per accogliere l’imperfezione è un volume che aiuta a capire la piccolezza umana, immergendosi nelle scelte di Dio spesso sorprendenti. L’autore Sylvain Detoc, domenicano, è dottore in lettere e teologia, docente all’Institut Catholique di Tolosa e all'Angelicum di Roma. Ha insegnato letteratura alla Sorbona di Parigi.

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Da notare che l'evento si è svolto nell' Aula delle Benedizioni invece che in Sala Regia.