Ultima predica di Avvento stamane in Aula Paolo VI tenuta dal Predicatore della Casa Pontificia Padre Roberto Pasolini sul tema “Le porte della speranza. Verso l’apertura dell’Anno Santo attraverso la profezia del Natale”.

Nella sua meditazione Padre Pasolini rileva l’importanza della piccolezza, “luogo in cui le scelte e promesse del Signore possono realizzarsi. Prima di fare del bene, è bello e necessario ricordarsi di farsi più piccoli”. Bisogna “approfittare del tempo presente per scegliere la piccolezza come luogo di incontro con l'altro, imparando forse l'arte più difficile che non è quella di amare, ma di lasciarsi amare dagli altri”.

Un esempio di piccolezza ci viene offerto – ricorda il religioso – da San Francesco che ha “creato nella Chiesa la famiglia dei frati minori, ha preso così sul serio questo destino di piccolezza da chiedere a se stesso e ai propri frati di assumerlo come stile di vita. Ha capito che il compito primario della Chiesa non era soltanto quello di far del bene agli altri, quanto quello di consentire agli altri di fare del bene a noi. Facendo semplicemente della piccolezza il criterio di sequela, di conformità al Signore”.

“E’ chiaro – conclude il predicatore della Casa Pontificia - che la vita ci insegna che avere consapevolezza autentica di quello che siamo è difficile, è un cammino molto lungo e ci sono sempre grandi sorprese. Tante volte ci sembra di essere molto buoni e attorno a noi le persone ci percepiscono un po’ insopportabili, altre volte noi invece ci sentiamo un po’ inadeguati, incapaci di fare il bene. E la gente attorno a noi invece sta molto bene, è contenta di noi, quindi non sempre le nostre sensazioni corrispondono alla realtà. E questo ci insegna nel viaggio della vita ad abbassare i giudizi. A relativizzare sempre quello che pensiamo di noi e degli altri, e questo corrisponde anche a quello che Gesù si ostinava a dire alla gente del suo tempo. E che San Paolo ripete in modo magnifico quando dice: il mio giudice è il Signore, non vogliate giudicare nulla prima del tempo, fino a quando il Signore verrà”.