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Papa Francesco ai ragazzi di Azione Cattolica, il Natale è stupore

L'udienza oggi con un pensiero ai ragazzi poveri e in guerra

Papa Francesco e i ragazzi di Azione Cattolica |  | Vatican Media Papa Francesco e i ragazzi di Azione Cattolica | | Vatican Media

Ai ragazzi dell’Azione Cattolica il Papa ricorda la necessità dello stupore per i giorni di Natale, chiede di guardare negli occhi i bisognosi, non dimenticate i bambini bisognosi cercateli e date loro il vostro amore, pesante ai ragazzi come voi che stanno mala per la fame. Il Papa pensa ai ragazzi Ucraini che hanno vissuto la guerra e che hanno dimenticato la il sorriso, non sanno sorridere, se pensate a loro vi fate eco del canto degli Angeli a Natale.

"Impariamo allora a stupirci. Per favore non perdete la capacità dello stupore. Impariamo a non dare mai nulla per scontato, soprattutto l’amore: quello di Dio e quello delle persone che incontriamo. Contagiamo tutto e tutti con la nostra meraviglia: di casa in casa, di parrocchia in parrocchia, di città in città, di nazione in nazione. Così diffondiamo felicità, fiducia e consolazione. Il Natale è una bella notizia. Non è per fare il cenone e niente di più. Si fa il cenone, è bello, la famiglia… Ma anche altre cose: si guarda il presepe, si va in chiesa. È una festività che è alla radice della nostra fede.

So che avete portato dei doni per chi ha più bisogno. Non dimenticate i bisognosi! E quando voi trovate bambini bisognosi, gente bisognosa, guardateli negli occhi e toccate la mano quando date l’elemosina, vicinissimi, con quella vicinanza che soltanto dà l’amore. E Maria e Gesù erano bisognosi. Chi di voi va a partorire dove è nato Gesù? Vanno alla clinica o alla casa… Gesù è nato lì, in una stalla. Erano poveri, erano bisognosi. Non dimenticatevi dei bambini bisognosi, cercateli! E date il vostro amore, la vostra compagnia e aiutateli. Mi piace questo, che avete portato doni da dare ai poveri. E vi incoraggio ad essere sempre vicini, nella preghiera e nella carità, a chi soffre, a tanti ragazzi come voi che stanno male per la fame, la guerra, le malattie. A proposito della guerra, vengono qui dei ragazzi dall’Ucraina: li portano per toglierli da quella guerra brutta. Sapete che i ragazzi ucraini, che hanno vissuto la guerra, hanno dimenticato il sorriso? Non sanno sorridere. Pensate a questi bambini, a questi ragazzi. Facendo così voi vi fate eco del canto degli Angeli: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama» (Lc 2,14)".

 

Così il Papa ringrazia per i doni e soprattutto ricorda ai ragazzi l’insegnamento di carlo Acutis di non essere fotocopie, e soprattutto bisogna “non dare mai nulla per scontato, soprattutto l’amore: quello di Dio e quello delle persone che incontriamo. Contagiamo tutto e tutti con la nostra meraviglia: di casa in casa, di parrocchia in parrocchia, di città in città, di nazione in nazione. Così diffondiamo felicità, fiducia e consolazione”.

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Il Papa aveva commentato il programma educativo del prossimo anno che è basato sul “!prendere il largo”!  quindi pesca di uomini che non vuol dire“catturare” ma offrire a tutti l’amore di Dio e “la sua salvezza, senza pretendere nulla in cambio e senza esclusioni”.