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Udienza generale: Gesù, nostra Speranza. Il nuovo ciclo di catechesi per tutto il 2025

A pochi giorni dall'inizio del Giubileo, una nuova catechesi

Papa Francesco durante un'udienza generale |  | Vatican Media / ACI group Papa Francesco durante un'udienza generale | | Vatican Media / ACI group

A pochi giorni dall'inizio del Giubileo, una nuova catechesi, che come protagonista non poteva che avere Lei, la Speranza. Il nuovo ciclo di catechesi, presentato oggi dal Papa durante l'Udienza Generale, si svolgerà lungo l’intero Anno Giubilare e si chiamerà “Gesù Cristo nostra speranza”. Oggi la meditazione sul tema: "L’infanzia di Gesù – Genealogia di Gesù".

Gesù. "Lui, infatti, la meta del nostro pellegrinaggio, e Lui stesso è la via, il cammino da percorrere", spiega il Papa dall'Aula Paolo VI allestita per Natale.

Iniziamo dai Vangeli dell'infanzia, quelli di Matteo e Luca. "Gesù neonato, bambino e adolescente, sottomesso ai suoi genitori e, nello stesso tempo, consapevole di essere tutto dedito al Padre e al suo Regno. La differenza tra i due Evangelisti è che mentre Luca racconta gli eventi con gli occhi di Maria, Matteo lo fa con quelli di Giuseppe, insistendo su una paternità così inedita", commenta Papa Francesco.

Matteo apre il suo Vangelo e l’intero canone neotestamentario con la genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo "per mostrare la verità della storia e la verità della vita umana". "La genealogia è un genere letterario, cioè una forma adatta a veicolare un messaggio molto importante: nessuno si dà la vita da sé stesso, ma la riceve in dono da altri", sottolinea il Pontefice.

"Diversamente però dalle genealogie dell’Antico Testamento, dove appaiono solo nomi maschili, perché in Israele è il padre a imporre il nome al figlio, nella lista di Matteo tra gli antenati di Gesù compaiono anche le donne - spiega Papa Francesco - c'è anche Maria di Nazaret, sposa di Giuseppe, della casa di Davide: da lei nasce il Messia, Gesù".

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"Maria, invece, acquista particolare risalto: segna un nuovo inizio, è lei stessa un nuovo inizio, perché nella sua vicenda non è più la creatura umana protagonista della generazione, ma Dio stesso. Il Figlio di Dio, consacrato al Padre con la missione di rivelare il suo volto, entra nel mondo come tutti i figli dell’uomo,", spiega il Papa.