Il Cardinale Blase Cupich, Arcivescovo di Chicago, la settimana scorsa ha pubblicato una lettera sul sito del giornale diocesano in cui ha chiesto ai fedeli di rimanere in piedi mentre ricevono la Santa Comunione e a non fare gesti che possano attirare l'attenzione su di sé come ad esempio inginocchiarsi nel momento in cui si riceve l'Ostia consacrata.

“La norma stabilita dalla Santa Sede per la Chiesa universale e approvata dalla Conferenza episcopale degli Stati Uniti è che i fedeli procedano insieme come espressione del loro farsi avanti come corpo di Cristo e ricevano la Santa Comunione in piedi: interrompere questo momento non fa che diminuire questa potente espressione simbolica, attraverso la quale i fedeli, procedendo insieme, esprimono la loro fede di essere chiamati a diventare il Corpo stesso di Cristo che ricevono”, scrive il porporato, creato cardinale da Papa Francesco nel concistoro del 2016.

“Certamente - scrive ancora il Cardinale Cupich - la riverenza può e deve essere espressa inchinandosi prima di ricevere la santa Comunione, ma nessuno dovrebbe impegnarsi in un gesto che richiami l'attenzione su di sé o interrompa il flusso della processione. Ciò sarebbe contrario alle norme e alla tradizione della Chiesa, che tutti i fedeli sono esortati a rispettare e osservare”.

Secondo l'istruzione Redemptionis Sacramentum del 2004 , emanata dalla allora Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, si legge ai numeri 90 e 91 che "i fedeli si comunicano in ginocchio o in piedi, come stabilito dalla Conferenza dei Vescovi,e confermato da parte della Sede Apostolica. Quando però si comunicano stando in piedi, si raccomanda che, prima di ricevere il Sacramento, facciano la debita riverenza, da stabilire dalle stesse norme. Nella distribuzione della santa Comunione è da ricordare che«i ministri sacri non possono negare i sacramenti a coloro che li chiedano opportunamente, siano disposti nel debito modo e non abbiano dal diritto la proibizione di riceverl. Pertanto, ogni cattolico battezzato, che non sia impedito dal diritto, deve essere ammesso alla sacra comunione. Non è lecito, quindi, negare a un fedele la santa Comunione, per la semplice ragione, ad esempio, che egli vuole ricevere l’Eucaristia in ginocchio oppure in piedi".