Città del Vaticano , lunedì, 16. dicembre, 2024 18:00 (ACI Stampa).
Un Archivio Storico si sa scatena la fantasia e la curiosità. Ma quello Vaticano è forse il più "immaginato" di tutti tra romanzi, film e racconti anche "giornalistici". Eppure tutto è molto più semplice in fondo. Come ci ricorda l'Annuario Pontifico "Fin dai tempi apostolici, i Papi conservavano con cura le scritture che si riferivano all'esercizio della loro attività. Il complesso di tali scritture era custodito nello Scrinium Sanctae Romanae Ecclesiae che, di regola, segui i Papi nelle loro residenze". Ecco la storia comincia così, e certo di cose interessanti c ene sono molte lungo il correre dei secoli e della storia del Papato.
Nelle Note Storiche l' Archivio è annoverato tra le "Istituzioni collegate con la Santa Sede", perché è qualcosa quasi di personale dei Pontefici.
Ma proseguiamo la storia. Dopo i primi secoli ci si rese conto che "la fragilità del papiro, normalmente usato nella cancelleria pontificia fino al sec. xi, i trasferimenti e i rivolgimenti politici fecero sì che il materiale archivistico anteriore a Innocenzo III andasse quasi del tutto perduto".
Questa perdita ovviamente alimentò parecchie dicerie, ma intanto "col moltiplicarsi degli uffici della Curia Romana si moltiplicarono anche gli archivi; e, nel sec. xv, i documenti più preziosi furono collocati in Castel S. Angelo".
Ma si deve arrivare a Papa Paolo V che all'inizio del 1600 "con fondi tratti principalmente dalla Biblioteca Segreta, dalla Camera Apostolica, dalla « Guardarobba » e da Castel S. Angelo, istituì nel Palazzo Apostolico Vaticano un nuovo archivio, che si chiamò poi Archivio Segreto Vaticano".