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Il Papa in Corsica: “La pietà popolare coinvolge anche persone che sono sulla soglia della fede”

Papa in Corsica. Il discorso del Papa sull'importanza della pietà popolare ad Ajaccio

Papa Francesco ad Ajaccio |  | Daniel Ibanez / EWTN
Papa Francesco ad Ajaccio | Daniel Ibanez / EWTN
Papa Francesco ad Ajaccio |  | Daniel Ibanez / EWTN
Papa Francesco ad Ajaccio | Daniel Ibanez / EWTN
Il Papa in volo verso Ajaccio |  | Daniel Ibanez / EWTN
Il Papa in volo verso Ajaccio | Daniel Ibanez / EWTN

Papa Francesco è arrivato in Corsica. Il suo aereo è atterrato ad Ajaccio intorno alle ore 9 e ora il Pontefice è pronto per la conclusione del Congresso "La Religiosité Populaire en Mediterranée".

La Sala Stampa della Santa Sede fa sapere che poco prima delle 7:00, accompagnato dal Cardinale Konrad Krajewski, Elemosiniere di Sua Santità, un gruppo di circa dieci persone senza dimora, donne e uomini, che la notte trova riparo sotto il colonnato di Piazza San Pietro, ha salutato Papa Francesco a Casa Santa Marta prima della sua partenza per Ajaccio. Come di consueto, il telegramma al Presidente della Repubblica Italiana, Mattarella, in cui Francesco spiega che l'occasione di questo viaggio è quella di "rinnovare l'invito a considerare il patrimonio religioso-artistico-culturale delle tante città affacciate sul Mare Nostrum, che hanno custodito con cura l'eredità consegnata dai loro padri".

Saranno 9 ore intense quelle di Papa Francesco in Corsica. Il Papa viene accolto in Corsica dal Ministro dell’Interno e dal Ministro per l’Europa e gli Affari Esteri francese ai piedi della scala anteriore dell’aereo. Quattro giovani gli offrono dei fiori.

La prima tappa del Papa è il Baptistère Saint-Jean. Il Battistero paleocristiano risalente all’inizio del VI secolo, situato nel quartiere di Saint-Jean, in una zona molto urbanizzata della città, vicino a Cours Napoléon, arteria centrale di Ajaccio, è stato scoperto nel 2005 durante alcuni scavi ed è stato associato alla prima cattedrale di Ajaccio. Il Papa si ferma brevemente davanti al Battistero, dove un giovane recita la preghiera del Credo.

Ma il vero impegno concreto del Papa, che è anche il motivo stesso del viaggio, è raggiungere il Il Palais des Congrès et des Expositions d’Ajaccio, al centro della città, per il Congresso dal titolo "Religiosità popolare nel Mediterraneo", organizzato dalla Diocesi di Ajaccio, alla presenza di specialisti e membri della Chiesa, sui temi della pietà popolare e della spiritualità nel Mediterraneo. Tra i relatori , dall'Italia, c'è Mons. Roberto Carboni, Arcivescovo di Oristano, in Sardegna, sulla pietà popolare sarda.

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Il Papa nel suo discorso iniza subito ribadendo l'importanza delle civiltà del Mediterraneo. "Le terre bagnate dal mar Mediterraneo sono entrate nella storia e sono state la culla di molte civiltà che hanno raggiunto un notevole sviluppo. Ricordiamo, in particolare, quella greco-romana e quella giudeo- cristiana, che attestano la rilevanza culturale, religiosa, storica di questo grande “lago” in mezzo a tre continenti, di questo mare unico al mondo che è il Mediterraneo. Non possiamo dimenticare che nella letteratura classica, quella greca e quella latina, spesso il Mediterraneo è stato lo scenario ideale per la nascita di miti, racconti e leggende", dice Papa Francesco.

"Tra il Mediterraneo e il vicino Oriente, ha avuto origine una esperienza religiosa del tutto particolare, legata al Dio di Israele, che si rivela all’umanità e inizia un incessante dialogo con il suo popolo, culminando nella presenza singolare di Gesù, il Figlio di Dio, Colui che ha fatto conoscere in modo definitivo il volto del Padre, suo e nostro Padre, e che ha portato a compimento l’Alleanza tra Dio e l’umanità", spiega il Pontefice.

Ma cosa c'entra la pietà popolare? "I credenti si aprono con sempre maggiore serenità alla possibilità di vivere la propria fede senza imporla, come lievito nella pasta del mondo e degli ambienti in cui vivono; i non credenti o quanti si sono allontanati dalla pratica religiosa non sono estranei alla ricerca della verità, della giustizia e della solidarietà, e spesso, pur non appartenendo ad alcuna religione, portano nel cuore una sete più grande, una domanda di senso che li conduce a interrogare il mistero della vita e a cercare valori fondamentali per il bene comune. È in questa cornice che possiamo cogliere la bellezza e l’importanza della pietà popolare", dice Francesco.

"Da una parte, essa ci rimanda all’Incarnazione come fondamento della fede cristiana, la quale si esprime sempre nella cultura, nella storia e nei linguaggi di un popolo e si trasmette attraverso i simboli, i costumi, i riti e le tradizioni di una comunità vivente. Dall’altra parte, la pratica della pietà popolare attira e coinvolge anche persone che sono sulla soglia della fede, che non praticano assiduamente e che, tuttavia, in essa ritrovano l’esperienza delle proprie radici e dei propri affetti, insieme a ideali e valori che ritengono utili per la propria vita e per la società", continua il Papa nel suo primo discorso ad Ajaccio.

"La pietà popolare, esprimendo la fede con gesti semplici e linguaggi simbolici radicati nella cultura del popolo, rivela la presenza di Dio nella carne viva della storia, irrobustisce la relazione con la Chiesa e spesso diventa occasione di incontro, di scambio culturale e di festa. In questo senso, le sue pratiche danno corpo alla relazione con il Signore e ai contenuti della fede", dice il Pontefice davanti a 400 persone.

Bisogna anche evitare che “la pietà popolare venga usata, strumentalizzata da aggregazioni che intendono rafforzare la propria identità in modo polemico, alimentando i particolarismi, le contrapposizioni, gli atteggiamenti escludenti. Tutto questo non risponde allo spirito cristiano della pietà popolare e chiama in causa tutti, in modo speciale i Pastori, a vigilare, discernere e promuovere una continua attenzione sulle forme popolari della vita religiosa.", mette in guardia il Pontefice.

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"Quando la pietà popolare riesce a comunicare la fede cristiana e i valori culturali di un popolo, unendo i cuori e amalgamando una comunità, allora ne nasce un frutto importante che ricade sull’intera società, e anche sulle relazioni tra le istituzioni civili e politiche e la Chiesa. La fede non rimane un fatto privato. La pietà popolare, le processioni e le rogazioni, le attività caritative delle confraternite, la preghiera comunitaria del santo Rosario e altre forme di devozione possono alimentare questa “cittadinanza costruttiva” dei cristiani. Qualche volta gli intellettuali non capiscono questo…c’è una sana complicità che cerca la benedizione del Signore", commenta il Papa.

"Carissimi, la pietà popolare, che qui in Corsica è molto radicata, fa emergere i valori della fede e, allo stesso tempo, esprime il volto, la storia e la cultura dei popoli. In questo intreccio, senza confusioni, trova forma il dialogo costante tra il mondo religioso e quello laico, tra la Chiesa e le istituzioni civili e politiche. Su questo tema, voi siete in cammino da molto tempo e siete un esempio virtuoso in Europa. Andate avanti!", questo l'augurio conclusivo di Papa Francesco che si accinge a continuare ancora questa giornata in terra francese.