Città del Vaticano , venerdì, 13. dicembre, 2024 15:00 (ACI Stampa).
Seconda predica di Avvento stamane in Aula Paolo VI – alla presenza del Papa - tenuta dal nuovo Predicatore della Casa Pontificia, P. Roberto Pasolini, sul tema “Le porte della speranza. Verso l’apertura dell’Anno Santo attraverso la profezia del Natale”.
“Dio – ha spiegato il religioso - rispetta la nostra libertà ed è felice quando la utilizziamo per diventare simili a Lui. Rispetta questa libertà anche quando scegliamo di chiuderci in noi stessi e nell’egoismo. Se però ci allontaniamo dal suo sguardo, Dio non può allontanare il suo sguardo da noi. Continua a riconoscerci come figli amati, manifestando fiducia nella nostra capacità di tornare a Lui e a noi stessi”.
Padre Pasolini sottolinea poi che “la fede in Dio e l'attenzione al prossimo non sono così separabili come tante volte pensiamo, e non sono nemmeno così asimmetrici. La nostra fede in Dio è autentica nella misura in cui crediamo che non siano mai superflue la fiducia e la gentilezza nei rapporti viviamo. Non la cordialità così affettata da risultare tante volte stucchevole e falsa”.
E parlando di San Giuseppe il Predicatore lo ha definito “un’icona di fiducia” ed “esempio di coraggioso protagonismo” perché accetta di “ridefinirsi non a partire da sé stesso, ma dalle circostanze. Giuseppe appare fin dalla genealogia come un uomo capace di ripensarsi in funzione di chi gli sta accanto, soprattutto dei più deboli, le donne e i bambini. Un'attitudine che trasmetterà sicuramente a Gesù come padre”. In Avvento, come San Giuseppe, tutti – conclude Padre Pasolini. siamo chiamati a “vedere il bene attorno a noi, abbracciando la realtà anche quando è scomoda e quasi respingente provando non a cercare giustizia, ma ad aggiustare il nostro cuore”.