Città del Vaticano , venerdì, 13. dicembre, 2024 15:30 (ACI Stampa).
Quando venne la prima volta, nel 2021, il primo ministro ad interim libanese Najib Miqati portava la speranza di una rinascita del Libano, dopo l'esplosione al porto di Beirut e lo stallo istituzionale. Oggi, ancora senza un presidente, Miqati torna a parlare con il Papa per la terza volta (aveva avuto udienza anche nel 2023), di fronte alla crisi mediorientale che ha visto Israele reagire agli attacchi del 7 ottobre 2023 arrivando a colpire i terroristi anche nel sud del Libano. Ora, con il cessate il fuoco raggiunto, il pensiero è per la pace.
Lo si nota del dono del Papa, una scultura intitolata "Dialogo tra le generazioni", oltre i documenti papali. Lo si nota dal dono del primo ministro ad interim, un'opera raffigurante la Natività, a testimonianza dell'importanza dei cristiani nella regione.
Importanza rimarcata anche nel comunicato a seguito dell'incontro in Segreteria di Stato con il Cardinale Pietro Parolin e il "ministro degli Esteri" vaticano Paul Richard Gallagher, avvenuto dopo i venti minuti di colloquio con il Santo Padre.
Si legge nel comunicato che "nel corso del cordiale incontro in Segreteria di Stato, si è sottolineata l’importanza delle buone relazioni diplomatiche che intercorrono tra la Santa Sede e il Libano e la rilevanza che ha il contributo della Chiesa cattolica e della componente cristiana al bene del Paese".
Inoltre, si legge ancora, "è stata affrontata la situazione socio-economica del Paese dei Cedri, segnata anche dalla prolungata mancanza dell’elezione del Presidente della Repubblica".