Città del Vaticano , venerdì, 13. dicembre, 2024 11:30 (ACI Stampa).
“Ho appreso con gioia che la Chiesa siracusana celebra l’Anno Luciano, dedicato alla Vergine e Martire Lucia, vostra concittadina. L’affetto che vi lega a Santa Lucia vi ha ricondotti, così, a una delle più antiche consapevolezze cristiane: «Dio è luce e in lui non c’è tenebra alcuna»”, con queste parole Papa Francesco inzia la sua lettera indirizzata al “caro fratello” Monsignor Francesco Lomanto, Arcivescovo Metropolita di Siracusa, in occasione della Traslazione temporanea del corpo di Santa Lucia.
Lo sguardo del Pontefice, poi, subito dopo si rivolge al “Giubileo che ci vuole “Pellegrini di speranza”, ma è segnato per voi da un altro pellegrinaggio, quello di Santa Lucia da Venezia a Siracusa, cioè dalla città che da otto secoli custodisce il suo corpo a quella in cui la sua testimonianza è inizialmente brillata, diffondendo luce in tutto il mondo”. E continua: “In questo suo movimento verso di voi si riflette il mistero di un Dio che fa sempre il primo passo, che mai chiede ciò che Lui stesso non è disposto a fare. Santa Lucia viene da voi, perché voi stessi siate uomini e donne del primo passo, figlie e figli di un Dio che si fa incontro”.
E guardando a questa sorta di gemellaggio, sottolinea che “c’è luce dove ci si scambiano doni, dove il tesoro di uno è ricchezza per l’altro. La menzogna che distrugge la fraternità e devasta il creato suggerisce, invece, il contrario: che l’altro sia un antagonista e la sua fortuna una minaccia”. Il tema dell’importanza delle donne nella Chiesa, ancora una volta, viene sottolineato in questa Lettera: “Abbiamo bisogno del lavoro e della parola femminile in una Chiesa in uscita, che sia lievito e luce nella cultura e nella convivenza. E questo ancora di più nel cuore del Mediterraneo”.