"Davanti alla vastità e alla complessità del fenomeno migratorio le Autorità civili non sempre riescono a farvi fronte pienamente secondo le loro responsabilità. Ben venga allora l’azione di coloro che non si limitano a osservare le cose, criticando da lontano, ma si mettono in gioco, offrendo un po’ del loro tempo, del loro ingegno e delle loro risorse per alleviare le sofferenze dei migranti, per salvarli, accoglierli e integrarli". Papa Francesco lo ha detto ricevendo in udienza una delegazione della Onlus ResQ - People Saving People.

"Grazie! - ha detto il Papa- il salvataggio di coloro che rischiano di affondare con misere imbarcazioni, come la prima accoglienza di quanti giungono in Europa al termine di lunghi viaggi con pericoli di ogni sorta, è un’opera quanto mai necessaria. L’azione perseguita dalla vostra organizzazione ha lo scopo di salvare vite umane: vite di persone in fuga da luoghi dove imperversano gravi conflitti, che spesso innescano crisi umanitarie e comportano anche la violazione di diritti umani fondamentali".

E davanti a questo dramma voi "non guardate da un’altra parte. Alla base di questo atteggiamento c’è la convinzione che ogni essere umano è unico e la sua dignità è inviolabile, qualunque sia la sua nazionalità, il colore della pelle, l’opinione politica o la religione. Purtroppo tante volte non succede così e molte vite vengono sfruttate, respinte, abusate, ridotte in schiavitù".

E se non bastano le autorità allora serve l'impegno di tutti. "Il migrante va accolto, accompagnato, promosso e integrato. - conclude il Papa- Questa generosità, questa operosità è in sintonia con il Vangelo, che invita a fare del bene a tutti e in modo speciale agli ultimi, ai più poveri, ai più abbandonati, ai malati, alle persone in pericolo. Cari amici, care amiche, andate avanti! Maria, Soccorso dei migranti, vi assista nella vostra opera".