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Il Papa: “Alzare il capo verso l’alto e tenere il cuore leggero e sveglio”

L’Angelus del Papa

Papa Francesco |  | Vatican Media / ACI group Papa Francesco | | Vatican Media / ACI group

Prima Domenica di Avvento. Papa Francesco per l’Angelus in Piazza San Pietro parte proprio da questo e dalla liturgia odierna. “Il Vangelo di oggi ci parla di sconvolgimenti cosmici e di ansia e paura nell’umanità. In questo contesto Gesù rivolge ai suoi discepoli una parola di speranza: “Risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”.

“L’invito di Gesù è questo: alzare il capo verso l’alto e tenere il cuore leggero e sveglio. In effetti, molti contemporanei di Gesù, di fronte agli eventi catastrofici che vedono accadere attorno a sé – persecuzioni, conflitti, calamità naturali – sono presi dall’angoscia e pensano che stia per arrivare la fine del mondo. Hanno il cuore appesantito dalla paura. Gesù, però, vuole liberarli dalle angustie presenti e dalle false convinzioni, indicando come stare svegli nel cuore, come leggere gli eventi a partire dal progetto di Dio, che opera la salvezza anche dentro le vicende più drammatiche della storia”, commenta il Papa.

Ed è qui che il Pontefice chiede ai presenti in piazza e a noi tutti: “Come fare per avere un cuore leggero sveglio e libero? Un cuore che non si lascia schiacciare dalla tristezza?

“Può succedere, infatti, che le ansie, le paure e gli affanni per la nostra vita personale o per quanto accade anche oggi nel mondo, gravino come macigni su di noi e ci gettino nello scoraggiamento. Se le preoccupazioni appesantiscono il cuore e ci inducono a chiuderci in noi stessi, Gesù ci invita invece ad alzare il capo”, sottolinea Francesco.

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"Questo tempo di Avvento sia un’occasione preziosa per alzare lo sguardo verso di Lui, che alleggerisce il cuore e ci sostiene nel cammino”, conclude il Papa.

Subito dopo la recita dell’Angelus il Papa passa ai consueti saluti.

“Nei giorni scorsi e’ stato commemorato il trattato di pace tra Argentina e Cile, con la mediazione della Santa Sede…questo dimostra che quando si rinuncia all’uso delle armi si fa un buon cammino”, dice il Papa.

Poi il pensiero per la pace. “ Mi rallegro per il cessate il fuoco in Libano, possa essere rispettato da tutte le parti, tornare presto e in sicurezza a casa, anche con l’aiuto prezioso delle forze di pace delle Nazioni unite. Invito tutti i politici libanesi affinché venga eletto subito il Presidente della Repubblica. E’ mia speranza che lo spiraglio di pace che si è aperto possa portare il cessate a fuoco a tutti gli altri paesi, soprattutto a Gaza”, continua il Papa chiedendo aiuti umanitari alla popolazione stremata.

“Poi anche in Siria dove la guerra si è riaccesa causando molte vittime”, il Pontefice aggiunge anche la Siria.

“Esprimo il mio dolore per il conflitto che continua ad insanguinare la martoriata Ucraina , assistiamo da due anni a violenze e distruzioni. La guerra è un’orrore, offende Dio e l’umanità. Pensiamo che l’inverno è alle porte, saranno mesi difficilissimi per loro , la concomitanza guerra e freddo è tragica”, dice Francesco.

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Infine il Papa lascia tre concetti importanti: speranza concreta, ricerca della pace, perché responsabilità di tutti.