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Migranti: le cifre dietro gli appelli del Papa

Padre Gabriele Bentoglio | Padre Gabriele Bentoglio, sottosegretario del Pontificio Consiglio dei Migranti e degli Itineranti | newscattoliche.it Padre Gabriele Bentoglio | Padre Gabriele Bentoglio, sottosegretario del Pontificio Consiglio dei Migranti e degli Itineranti | newscattoliche.it

Di cosa parla il Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante? Padre Gabriele Bentoglio, sottosegretario del Pontificio Consiglio dei Migranti, fornisce le cifre del fenomeno migratorio che hanno portato alla “risposta del Vangelo della Misericordia” delineata nel messaggio di Papa Francesco nel 2016.

Padre Bentoglio ha parlato al Worshop “I religiosi e le migrazioni nel 21esimo secolo: prospettive, risposte e sfide”. E sottolineato che diffondere questo messaggio, oggi, è complesso, perché viviamo “uno dei momenti più critici della storia delle migrazioni dell’età contemporanea”.

Ecco le cifre snocciolate da Padre Bentoglio: ci sono nel mondo almeno 19,5 milioni di rifugiati, 38,2 milioni di sfollati all’interno del loro Paese e 1,8 milioni di persone in attesa dell’esito delle domande d’asilo, secondo il Rapporto Annuale dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. “Il dato più allarmante – chiosa padre Bentoglio – è che oltre la metà dei rifugiati a livello mondiale sono bambini”.

Altre cifre: i lavoratori migranti si dirigono – sempre secondo i dati ONU – prima di tutto in Europa, che conta 72.400.000 immigrati; poi in Asia, che registrano 70.800.000 immigrati; quindi in America nel Nord, che ne conta 53.100.000. Si muovono verso l’Africa 18.600.000 persone, verso America Latina e Caraibi 8.500.000 persone e verso l’Oceania 7.900.000 persone.

Da dove partono? Ancora padre Bentoglio: “L’Asia è il primo continente della lista con circa 92.500.000 emigranti, seguito dall’Europa, con 58.400.000, dall’America Latina e Caraibi, con 36.700.000, e dall’Africa, con 31.300.000. In coda, vi è l’America del Nord, con circa 4.300.000 emigranti, e l’Oceania con 1.900.000”.

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Cifre preoccupanti, anche perché “un dato atroce in costante crescita è quello del traffico di donne, uomini e bambini, presente in quasi tutti i Paesi del mondo, coinvolti in quanto terre di origine, di transito o di destinazione delle vittime”, una cosa che rappresenta “la terza fonte di reddito per la criminalità organizzata, dopo la droga e le armi”. I trafficanti “sono per lo più maschi adulti, cittadini del Paese in cui operano”, mentre “le vittime sono invece per la gran parte di sesso femminile: circa il 60 per cento delle vittime adulte sono donne; su 3 vittime minorenni, 2 sono bambine; il 75 per cento delle vittime complessive, tra minorenni e maggiorenni, sono donne e bambine”. Quest’ultimo è stato un tema caldo durante la tappa di Papa Francesco a Ciudad Juarez, in Messico.

Spiega padre Bentoglio: “Le vittime, una volta private dei loro documenti di identità e ridotte in uno stato di schiavitù, sono fatte oggetto di compravendita e sfruttate principalmente nei mercati della prostituzione, dell’accattonaggio, del lavoro nero e del traffico di organi umani. Si tratta di compravendita di carne umana, destinata a vari usi: pedopornografia, sfruttamento sessuale, lavoro forzato, matrimoni forzati, adozioni e commercio di organi”.

 

È questo il mondo dietro il messaggio della Giornata Mondiale dei Migranti. E per questo – conclude padre Bentoglio - “è l’intera comunità umana, insieme alla Chiesa, ad essere investita del dovere di ‘endere la mano’ ai migranti e ai rifugiati, operando certo sul fronte dell’accoglienza, ma prima ancora sulle ragioni che stanno all’origine della mobilità, sia volontaria che forzata, e che provocano gli esodi ai quali assistiamo ogni giorno, che aumentano nel numero e nella drammaticità”.