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E' davvero Leonardo l'autore del San Giovanni della Biblioteca ambrosiana?

Studi e analisi di un capolavoro raccolti in un prestigioso volume

Il lavoro di studio |  | Veneranda Biblioteca Ambrosiana
Il lavoro di studio | Veneranda Biblioteca Ambrosiana
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Il dipinto di San Giovanni Battista di Leonardo da Vinci è un capolavoro che richiede cure continue e la Veneranda Biblioteca Ambrosiana che lo custodisce ha avuto il sostegno della Banca Patrimoni Sella & C., la banca del Gruppo Sella specializzata nella gestione ed amministrazione dei patrimoni della clientela privata ed istituzionale, per una diagnostiche che fatto emergere nuovi dettagli del lavoro del genio del Rinascimento.

L’opera, a quasi 40 anni dagli ultimi studi è stata analizzata con le più recenti tecnologie di diagnostica scientifica per l’arte. Il dipinto è da tempo al centro delle attenzioni degli studiosi perché non è forse tutto di Leonardo ma della sua cerchia ed è stato sottoposto alla fluorescenza ultravioletta (UV), analisi del pigmento tramitefluorescenza a raggi X (XRF) e infrarosso in falso colore (IRFC), macrofotografia e microscopiodigitale, riflettografia infrarossa multispettrale (IR) e alla radiografia digitale(RX).

Un lavoro anche di comparazione con la "Testa di Cristo Redentore", olio su tavola, del celebre allievo di Leonardo, Gian Giacomo Caprotti, detto “il Salaino”-che è stata donata alla Pinacoteca. Il dipinto, firmato "Salai", è l'unica opera conosciuta che reca chiaramente questa firma, un tempo attribuita anche al San Giovanni Battista, mentre, oggi, la critica non si sbilancia e parla di un generico pittore leonardesco del primo quarto del Cinquecento. La mano dell’artista del San Giovanni non corrisponde a quella del Cristo Redentore, e uno degli aspetti di maggior interesse per gli esperti coinvolti riguarda la qualità dei materiali usati nel dipinto della Pinacoteca Ambrosiana: attraverso l’analisi del pigmento, infatti, si è scoperto che il fondo del dipinto è stato realizzato con lapislazzuli, materiale pregiato e costoso, solitamente riservato a opere commissionate da mecenati di alto livello.

Successivamente, è stato avviato uno studio sugli esiti delle analisi effettuate, che non si sono limitate ad una semplice valutazione tecnica dell'opera, ma hanno incluso anche una riflessione critica più ampia, che ha messo in evidenza la necessità di andare oltre l’analisi scientifica per interpretare i dati considerando la storia dell'arte. Questo approccio ha permesso di sviluppare nuove prospettive e intuizioni, grazie al contributo dei diversi professionisti che hanno partecipato alla campagna di studi.

Gli esiti delle ricerche preliminari sullo stato di fatto del dipinto, delle analisi diagnostiche e dei nuovi studi che ne conseguono, sono pubblicati in un volume unico nel suo genere, completo delle nuove immagini oggetto di ricerca, aperto da testi istituzionali a cura del Monsignor Navoni, PrefettoVeneranda Biblioteca Ambrosiana, e di Federico Sella, Amministratore Delegato e DirettoreGenerale di Banca Patrimoni Sella & C., e contenente i contributi di ricerca di Edoardo Villata(Università Cattolicadel Sacro Cuore, Milano e Northeastern University, Cina), Daniela Magnetti eFilippo Timo (Direzione Artistica di Banca Patrimoni Sella & C.), Roberto Giustetto (Università degliStudi di Torino), Antonio Forcellino (Accademia Nazionale del Lincei).

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Il libro sarà destinato sia alla comunità scientifica e accademica, sia a un pubblico di appassionati, curiosi e collezionisti, e distribuito da parte di Banca Patrimoni Sella & C. alle principali biblioteche d’arte nazionali e internazionali.