Città del Vaticano , sabato, 16. novembre, 2024 13:00 (ACI Stampa).
“Ciascuno può riconoscere in tante persone che ha incontrato nel cammino, dei testimoni delle virtù cristiane, in particolare della fede, della speranza e della carità: coniugi che hanno vissuto fedelmente il loro amore aprendosi alla vita; uomini e donne che nelle varie occupazioni lavorative hanno sostenuto le loro famiglie e cooperato alla diffusione del Regno di Dio; adolescenti e giovani che hanno seguito Gesù con entusiasmo; pastori che mediante il ministero hanno effuso i doni della grazia sul popolo santo di Dio; religiosi e religiose che vivendo i consigli evangelici sono stati immagine viva di Cristo sposo. Non possiamo dimenticare i poveri, i malati, i sofferenti che nella loro debolezza hanno trovato sostegno nel divino Maestro”. Lo scrive il Papa nella lettera pubblicata stamane per il ricordo nelle Chiese particolari dei propri Santi, Beati, Venerabili e Servi di Dio.
Sono tutti esempi – osserva Francesco – “di quella santità feriale e della porta accanto di cui da sempre è ricca la Chiesa sparsa nel mondo. Siamo chiamati a lasciarci stimolare da questi modelli di santità, tra i quali emergono anzitutto i martiri. Tutti costoro sono nostri amici, compagni di strada, che ci aiutano a realizzare in pienezza la vocazione battesimale e ci mostrano il volto più bello della Chiesa, che è santa ed è madre dei Santi”.
Il Papa pertanto dispone che “le Chiese particolari ricordino in un’unica data i Santi e i Beati, come anche i Venerabili e i Servi di Dio dei rispettivi territori. Non si tratta di inserire una nuova memoria nel calendario liturgico, ma di promuovere con opportune iniziative al di fuori della liturgia, oppure di richiamare all’interno di essa, ad esempio nell’omelia o in altro momento ritenuto opportuno, quelle figure che hanno caratterizzato il percorso cristiano e la spiritualità locali. Pertanto, esorto le Chiese particolari, a partire dal prossimo Giubileo del 2025, a ricordare e onorare queste figure di santità, ogni anno al 9 novembre, Festa della Dedicazione della Basilica Lateranense”.
Lo scopo di tale disposizione – spiega in conclusione Papa Francesco – è di permettere “alle singole Comunità diocesane di riscoprire o perpetuare la memoria di straordinari discepoli di Cristo che hanno lasciato un segno vivo della presenza del Signore risorto e sono ancora oggi guide sicure nel comune itinerario verso Dio, proteggendoci e sostenendoci. A tal fine, indicazioni pastorali e linee guida potranno essere eventualmente elaborate e proposte dalle Conferenze Episcopali”.