Città del Vaticano , mercoledì, 4. marzo, 2015 12:12 (ACI Stampa).
Finanza Vaticana, a maggio attese altre novità. La pubblicazione degli Statuti del Consiglio per l’Economia, la Segreteria per l’Economia e il Revisore Generale dei Conti sono solo il primo passo di un sostanziale riformula mento degli enti della finanza vaticana. Passi avanti che erano contenuti già nella riforma di Benedetto XVI, e che ora vengono portati a compimento.
“Quello che è sostanzialmente cambiato è lo sfondo,” spiega ad ACIStampa una fonte vaticana. Che sottolinea come “per la prima volta, c’è un organo, il Consiglio per l’Economia, che dà degli indirizzi sulla based di standard internazionali riconosciuti.”
I tre statuti sono stati firmati il 22 febbraio e sono entrati in vigore il 1 marzo, dopo l’affissione nel Cortile di San Damaso. Sono tutti approvati ad experimentum, come di consueto. Ma finito il periodo di prova, ci sarà una nuova struttura della finanza vaticana.
Lo Statuto della Segreteria dell’Economia dà al dicastero guidato dal Cardinal George Pell le competenze di vigilanza e controllo “in materia amministrativa e finanziaria sui dicasteri della Curia Romana, sulle istituzioni collegate alla Santa Sede o che fanno riferimento a essa e sulle amministrazioni del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.”
La Segreteria di Stato mantiene la competenza esclusiva nella relazione con gli Stati, mentre la Segreteria per l’Economia si impegna a trattare nel debito conto l’autonomia e le competenze di ciascuno dei dicasteri sotto controllo.