Città del Vaticano , domenica, 12. marzo, 2017 16:00 (ACI Stampa).
La Seconda domenica di Quaresima si arriva a Santa Maria in Domnica. Una stazione inserita tardi nel cammino stazionale solo nel IX-X secolo per ricordare una abitudine che vuole che in questa domenica, un tempo, non si celebrasse la stazione poiché i fedeli erano stanchi della lunga veglia, del digiuno, e delle funzioni solenni celebrate in San Pietro il sabato precedente.
S. Maria in Domnica dal VI e VII era sede dell'Arcidiacono cioè di colui reggeva l'amministrazione finanziaria e caritativa nella diocesi di Roma. E proprio qui averebbe avuto la sua base San Lorenzo.
Santa Maria in Domnica diventa per volere del Papa Pasquale I di nuovo diaconia nel IX e le diede l'attuale forma che ancora oggi è ammirata, anche perchè nel XVI secolo quando fu rinnovata da Leone X fu lasciata intatta come per gli ultimi restauri del secolo scorso. All'interno l’occhio viene colpito dal mosaico carolingio sull'abside e sull'arco trionfale che risale al IX secolo. Magnifica la figura del Maestro circondato dagli angeli e dagli apostoli, mentre più in basso viene glorificata Maria con il Papa che le bacia il piede.
In questo tempio sul colle Celio, Perin del Vaga ha dipinto fiori e frutti nei fregi che circondano la navata centrale e che aiutano a disporre lo spirito ad una più serena meditazione.
Quest'anno a causa dei lavori di restauro la celebrazione si svolge nella vincina Cappella dell' Ospizio dell' Addolorata in Via Santo Stefano Rotondo 5a alle 11.30.