Città del Vaticano , sabato, 9. novembre, 2024 15:00 (ACI Stampa).
Papa Francesco ha ricevuto stamane, in Vaticano, Mar Awa III, Catholicos patriarca della Chiesa Assira dell’Oriente, in occasone dei trent’anni della firma della “Dichiarazione cristologica comune”, documento firmato da Giovanni Paolo II e Mar Dinkha IV nel 1994 che ha posto fine a 1500 anni di controversia cristologica risalente al Concilio di Efeso (431).
Presenti all’udienza pontificia anche i membri della Commissione mista per il Dialogo Teologico tra Chiesa Cattolica e Chiesa Assira d’Oriente, che ha inziato i suoi lavori nel 1984, su impulso sempre di Wojtyla e Mar Dhinka e che ora ha iniziato una nuova fase di dialogo sulla liturgia.
“È stato il “desiderio di unità”, a cui più volte allude il Decreto, a spingere i nostri predecessori a incontrarsi. Questo “desiderium unitatis”, secondo la bella espressione di San Giovanni Cassiano, è una grazia che ha ispirato il movimento ecumenico fin dalle sue origini e che dobbiamo coltivare costantemente. Suscitato dallo Spirito Santo, non è altro che l’ardente desiderio di Cristo stesso, espresso alla vigilia della sua Passione, «che siano tutti una cosa sola»” così Papa Francesco si è rivolto a Mar Awa III. E continua: “Il Signore dei secoli in questi ultimi tempi ha incominciato a effondere con maggiore abbondanza nei cristiani tra loro separati l’interiore ravvedimento e il desiderio dell’unione”.
E si guarda all’unità, tema centrale dell’incontro. A riguardo, Papa Francesco, allora annuncia che nel Martirologio Romano sarà inserito Sant’Isacco di Ninive, noto anche come Isacco il Siro, uno dei Padri più venerati della tradizione siro-orientale, monaco e vescovo nella seconda metà del VII secolo, apparteneva alla tradizione pre-efesina, cioè alle Chiese di tradizione assiro-caldea: “Quell’unità nella fede è già raggiunta dai santi delle nostre Chiese. Sono loro le nostre guide migliori sulla via verso la piena comunione”.
E proprio di Sant’Isacco il Papa chiede l’intercessione affinché “possano i cristiani del Medio Oriente rendere sempre testimonianza a Cristo Risorto in quelle terre martoriate dalla guerra. E continui a fiorire l’amicizia tra le nostre Chiese, fino al giorno benedetto in cui potremo celebrare insieme sullo stesso altare e ricevere la comunione dello stesso Corpo e Sangue del Salvatore, perché il mondo creda”.